«Stiamo per sperimentare la fine della pandemia come fenomeno sociale», scrive il politologo Yascha Mounk, autore del bestseller «Popolo vs Democrazia», sulla rivista The Atlantic.
Rapporto Open Doors sulla persecuzione dei cristiani nel mondo, pubblicata l’edizione 2022 della World Watch List (WWList), l’elenco dei 50 Stati in cui i cristiani sono più duramente colpiti. Con la presa del potere dei Talebani, l’Afghanistan diventa il caso di repressione religiosa più grave, scavalcando per la prima volta anche la Corea del Nord comunista. L’islam, in generale, è il maggior persecutore di cristiani. I regimi e i movimenti islamici, infatti, sono responsabili in otto degli 11 paesi in cui la persecuzione dei cristiani è classificata estrema e complessivamente in 38 dei 50 paesi della World Watch List. Anche la Cina fornisce un modello funzionante di repressione, copiato da altri regimi.
I sostenitori dell’eutanasia dicono sempre che essa sarà riservata ai malati incurabili e terminali, ma come abbiamo spesso fatto notare, tutti i paesi che l’hanno legalizzata dopo qualche tempo l’hanno di fatto estesa anche a persone che soffrivano semplicemente per dei problemi psichici o delle malattie curabili: questo è recentemente successo anche in Colombia.
La lotta dell’autore di “Annientare”, appena pubblicato in Italia, contro l’eutanasia. “L’inizio e la fine della vita sono stati esiliati, resi indecenti”. Lo stadio finale dell’autodeterminazione è l’autodistruzione.
In questo periodo le famiglie e gli studenti devono scegliere se avvalersi o non dell’insegnamento della Religione Cattolica (IRC) nell’anno scolastico 2022-23; una possibilità che lo Stato, come stabilito dalla revisione del Concordato tra Santa Sede e Repubblica Italiana, offre ad ogni alunno. Alcune riflessioni affinché ogni decisione non sia frutto dell’abitudine ma sia fondata su valide motivazioni.
Secondo un giudice del lavoro i manager del Croydon University Hospital hanno applicato solo alla suora-infermlera le linee guida che impediscono ai dipendenti di indossare collane.
Due casi emblematici di utilizzo di una legge che ben poco ha a che vedere con la tutela della libertà di religione: entrambi sono in carcere da anni