SPUNTI E APPUNTI SULLA PREGHIERA

By 19 Marzo 2022Spiritualità

Abbiamo affermato la scorsa settimana che in questa Quaresima 2022, questo sito vuole supportare chi vuole in questo periodo percorre un “cammino spirituale” poiché convinto che anche la componente religiosa-spirituale della nostra vita è importante per conquistare che quel “benessere” a cui aneliamo ma che spesso non sappiamo come raggiungere. Un elemento da non trascurare è la preghiera sulla quale fermeremo oggi l’attenzione.

Gesù il Maestro della preghiera

Dell’essenzialità della preghiera, “la chiave” che dovrebbe aprire la porta del mattino e chiudere quella sera, il Signore Gesù ne parlò svariate volte e offrì molteplici esempi. Trascorreva ore in preghiera: “Passò la notte in orazione” (Lc. 6,12); scegliendo il luogo più idoneo: “Salì sul monte a pregare” (Mc. 6,46) e il tempo più opportuno: “Al mattino si alzò, quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava” (Mc. 1,35). Prolungava la durata quando maggiore era la sofferenza e il travaglio che doveva affrontare: “E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava” (Mt. 26,39).
Il Maestro del cristiano, inoltre, indicò le caratteristiche della preghiera: schietta e genuina.

Poche parole: “Pregando poi non sprecate parole come i pagani che credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno” (Mt. 6,7).
Molta fede: “ln verità vi dico: se chiederete qualcosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv. 16,23).
Notevole costanza: “Bisogna pregare sempre. senza scoraggiarsi mai” (Lc. 18,1).
Retta e caritatevole intenzione: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati” (Mc. 1 1,25).

La difficoltà nel pregare

Per molti, la preghiera, spesso è difficoltosa e faticosa. Talvolta si prega poco e male essendo la nostra orazione intrisa di distrazioni, di pigrizie e di superficialità. Si prega condizionati dalla fretta, accompagnati dalla monotonia, sprovvisti di adeguata preparazione e in luoghi non idonei. Ma soprattutto, la nostra preghiera, è slegata dalla quotidianità e dal servizio ai fratelli; aspetti di un’unica storia.
Osservando i santi, particolarmente quelli che si sono distinti per la carità, notiamo che erano contemporaneamente colossi dell’azione avendo modificato e migliorato i costumi del vivere sociale, ma nello stesso tempo mistici fenomenali. La comunione con Dio li indirizzava all’autentica “consumazione” per I’umanità. Un giornalista domandò a santa Teresa di Calcutta: “Dove trovate la forza per vivere qui, in mezzo a tanta sofferenza e a tanta miseria?”. E la santa prontamente rispose “La nostra forza è l’Eucaristia!”.

Alcune tipologie di preghiera

La preghiera, inoltre, il più delle volte, la viviamo infantilmente, ci sforziamo poco per migliorarla, ci accontentiamo di formule prestabilite, tralasciando la nostra creatività.
L’orazione può assumere varie angolature: di domanda, di lode, di sofferenza, di penitenza…
Esaminiamo alcune tipologie.
Con la “preghiera di domanda” imploriamo da Dio dei doni per la nostra vita, consapevoli che il significato della nostra esistenza e la nostra felicità scaturiscono sempre e solo dal Suo libero e gratuito amore. Dobbiamo, inoltre, superare i nostri confini per allargarci all’umanità, sentendoci solidali con i problemi, le lotte e le sofferenze di tutti gli uomini.
La “preghiera di lode” proclama la grandezza e la perfezione di Dio e del Suo agire sul cosmo e sugli uomini. E un’elevazione che ci libera dalla concezione contrattualista e calcolatrice per aprirci alla spontaneità di colui che riconosce la presenza di Dio nella quotidianità e nella storia.
Con la “preghiera di sofferenza” invochiamo il sostegno e l’intervento di Dio Padre anche nei momenti oscuri: “A te grido Signore, non restare in silenzio mio Dio…” (Ps. 27,1). Germoglia quando viviamo o osserviamo il dolore, soprattutto del piccolo e dell’innocente, quando siamo tentati dalle prove o costatiamo I ‘insuccesso dei nostri sforzi. E’ l’orazione che mostra, da una parte, la costante vicinanza di Dio, e dall’altra, definisce il nostro affidarsi a Lui come il Signore Gesù sulla croce: “Padre, nelle tue mani…” (Lc. 23,46).
La “preghiera penitenziale” è I’incontro tra la nostra debolezza e la misericordia di Dio descritta dal salmo 50: “Pietà di me o Dio, secondo la tua misericordia. Riconosco la mia colpa. Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto”. Con questa invocazione: “O Dio abbi pietà di me peccatore”, il pubblicano del tempio fu perdonato a differenza dell’altro, il fariseo, che rammentava a Dio le sue giuste azioni (cfr. Lc. 18,10-14).

Concludiamo questa breve carrellata con la “preghiera per implorare la sapienza” che supporta nel compiere la “volontà di Dio” nella quotidianità come pure di fronte alle fondamentali scelte esistenziali. Un egregio riferimento è l’invocazione del re Salomone (cfr. Sap. 9,1-13). “Anche il più perfetto tra gli uomini, privo della tua sapienza, sarebbe stimato un nulla… (La sapienza) conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi desideri” (Sap.9,10.13). È la preghiera che risponde all’interrogativo: “Che cosa il
Signore Gesù desidera dalla mia vita?”.

La preghiera fa bene al mondo

La giustificazione di questa affermazione la troviamo nel Libro della Genesi quando Abramo patteggia con Dio con famigliarità e audace confidenza, affinchè desista dai suoi intenti punitivi nei confronti delle città di Sodoma e  Gomorra, proverbiali sedi del peccato, abitate da uomini iniqui. Facendosi forte della presenza di alcuni giusti e della preghiera che molti offrivano con costanza e semplicità, intercede per la salvezza di tutti, per la salvezza di quella società (cfr. Gn. 18, 16-33).

Anche oggi, in varie situazioni, possiamo ritrovare un’analoga situazione, perché purtroppo ai nostri giorni il vizio, la perversione, l’immoralità sono fenomeni dilaganti e, cosa ancora peggiore, oggi sono presentati come normali, come legittimi, come conquiste di civiltà e di libertà. Anche oggi notiamo l’attualità del salmo 2: “Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia” (v. 2).

Solo per merito della preghiera di molti, e qui dobbiamo ricordare la fondamentale importanza dei monasteri di clausura e degli ordini religiosi di vita contemplativa, accompagnata da un’autentica carità silenziosa che è presente pur non facendo notizia, oltre l’offerta della sofferenza di tanti ammalati, Dio non si è ancora stancato delle malefatte degli uomini e delle infedeltà della nostra società. A questi “parafulmini dell’umanità”, artefici della solidarietà nel bene, dobbiamo esprimere la nostra riconoscenza, perché Dio per la loro fede, la loro fedeltà e la loro preghiera, perdona migliaia di infedeltà e gli errori di tanti peccatori che, di per sé, non lo meriterebbero. Anche oggi Dio dice: “Non la distruggerò per riguardo a quei dieci”; per amore di pochi giusti perdona l’intera comunità.

Una doppia conclusione

-Un’indicazione pratica per “tornare a pregare” ci è fornita dall’editore Leonardo Mondadori morto alcuni anni fa che narrò a Vittorio Messori le tappe della sua conversione. “Con il trascorre del tempo ho imparato la necessità della preghiera il mattino e la sera, la lettura quotidiana del vangelo e di qualche testo nutriente per I’anima. Ho imparato, naturalmente, che la Messa, almeno domenicale, non è un obbligo ma un bisogno, una gioia, una festa. Una Messa però non ascoltata stando negli ultimi banchi, bensì partecipata, mettendosi nelle prime file, vicino all’altare. E senza temere di annoiarsi alla predica” (Conversione. Una storia personale, pg. 60). Non potrebbe essere questo l’obiettivo della Quaresima 2022?

-Ognuno di noi può, in piccola parte, può salvare la terra dall’ira di Dio divenendo offerta a Lui gradita, accettando e donando la propria quotidianità facendo propria questa intensa preghiera: “Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre”.

Ovviamente, il discorso sulla preghiera, è solo avviato!

don Gian Maria Comolli

Don Gian Maria Comolli