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marzo 2022

PROVITA&FAMIGLIA – Charini (Confad) «Il ddl sul suicidio assistito sancisce morte e calpesta il diritto alla buona vita»

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

In un recente comunicato stampa, il Confad (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità) ha messo in risalto tutta le contraddizioni del disegno di legge sul suicidio assistito che sembra guardare alle situazioni di disabilità grave, con un certo disinteresse, proponendo come unica alternative alle sofferenze, unicamente la morte. Ne abbiamo parlato col presidente Alessandro Chiarini.

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QUOTIDIANO SANITA’ – Quell’ampia “zona grigia” attorno al suicidio assistito

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

Vi sono molte contraddizioni tra il sentire comune, la politica dei partiti e la realtà della clinica, nei confronti di questa zona grigia o percorso della morte moderna medicalizzata. Al di là di ogni acquisizione scientifica o prassi giuridica spetta alla deontologia riflettere ancora su questo ulteriore mutamento della prassi medica cui la tecnologia moderna costringe a causa degli inevitabili insuccessi dei suoi meravigliosi successi.

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LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA – Il suicidio semplificato dallo Stato ragioniere

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

Approvato ieri a Montecitorio il Ddl Bazoli, che ora passa al Senato. Un emendamento fa saltare la necessità del doppio certificato medico: ne basterà uno solo, diversamente che per l’invalidità civile… La morte, da materia giuridica penale-civile, è sempre più degradata a pratica amministrativa. Così anche l’iter suicidario viene snellito, alla faccia perfino della “libertà” informata.

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LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA – I “paletti” fragili del Ddl Bazoli

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

L’art. 3 del testo unificato Bazoli-Provenza da un lato riprende la già discutibile sentenza 242/2019 della Consulta (caso Dj Fabo), ma dall’altro la peggiora ampliando a dismisura la platea di possibili suicidi per legge. Molto labile è anche il “paletto” dei trattamenti di sostegno vitale, inteso in senso sempre più largo dai tribunali.

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