In Canada il governo progressista di Justin Trudeau sta lavorando per dare la possibilità di morte medicalmente assistita a chi è affetto da una malattia mentale. Un’ipotesi che ha già suscitato numerose polemiche, soprattutto da parte di medici ed esperti.
Non sarà più obbligatoria nei bar, ristoranti, negozi. Raccomandata invece nei luoghi di lavoro. Rischio confusione. Stop al Green pass
L’unica soluzione per cessare la guerra in Ucraina sono il dialogo, il negoziato, l’ ascolto, la creatività diplomatica e una politica lungimirante come più volte ripetuto da papa Francesco.
Copenaghen, Seconda guerra mondiale: i destini di molti abitanti s’incrociano quando un bombardamento colpisce per errore una scuola piena di bambini. Da una storia vera.
«Nel 2014, abbiamo trascorso un mese e mezzo nell’Ucraina devastata dalla guerra. Una guerra che non c’era, perché i media occidentali se ne sono quasi subito dimenticati. Una guerra che ora c’è, purtroppo, e che ha ricominciato a distruggere, ammazzare, bruciare, mutilare.. Concentrarsi sui pretesti (chi ha invaso chi, chi possedeva cosa) significa tapparsi gli occhi, facendo il gioco di chi sta fomentando questo conflitto.» (Gli autori)
Eppure in Canada si vuole proseguire su questa strada e questo potrebbe portare, già a marzo 2023, ad aprire definitivamente l’eutanasia e dunque l’assistenza medica per la morte per malattie mentali come depressione, disturbo bipolare, disturbi della personalità, schizofrenia, disturbo da stress post-traumatico.
Stavolta non abbiamo fatto come “ci chiede l’Europa”. Anzi, abbiamo deciso, una delle poche volte in cui avremmo dovuto fare come l’Europa, di agire di testa nostra, restando l’unico Paese in cui le mascherine sono obbligatorie al chiuso, anche nelle scuole. È interessante, a proposito, fare un paragone con gli altri Paesi europei, dell’Ue e non.
Il 25 aprile ricorrono i 20 anni dall’introduzione della «morte a richiesta per legge». Pressioni per allargare le previsioni della norma
Un’analisi longitudinale su 15 Paesi (Italia inclusa) mostra come la salute mentale sia diminuita durante il Covid-19, in un grado tanto più elevato quanto maggiori sono state le restrizioni, come chiusure e distanziamento sociale. Lo studio di Lancet si aggiunge a quello dell’Oms, che già a marzo sottolineava il pericolo soprattutto per i più giovani.