Panico a Pechino perché sono stati individuati i primi casi di Covid e allora la popolazione teme di essere chiusa in casa. Per evitare di fare la fine dei connazionali di Shanghai, rimasti chiusi in casa senza scorte di cibo, iniziano gli accaparramenti. La strategia Covid 0 dimostra di non funzionare. Le autorità ammettono che è una scelta ideologica.
L’allarme covid in Cina da Shanghai si allarga anche a Pechino. Restrizioni e chiusure a partire da oggi dopo i circa quattro milioni di test anti-coronavirus effettuati ieri a Chaoyang, il distretto più popoloso della megalopoli abitata da circa 26 milioni di persone. La strategia resta la solita: quella che punta a zero contagi.
Nei giorni dopo la resa della Germania nazista, i soldati tedeschi in Danimarca furono costretti a rimuovere le 2.000.000 di mine posizionate in quel Paese. Il film racconta il desiderio di vendetta, ma anche il ritrovamento del senso di umanità di un popolo dilaniato dalla guerra raccontando una storia che coinvolge l’amore, l’odio, la vendetta e la riconciliazione.
A Shanghai contro il Covid fanno sul serio, forse anche troppo. L’isolamento sta mettendo a rischio la pazienza dei cittadini, che le provano tutte pur di fuggire alle severissime restrizioni.
E’ ripresa alla Camera dei Deputati la discussione sul “Testo Unico sul Suicidio Assistito” anche se, per il momento, non si intravvedono accordi di massima. Lo esaminiamo, mostrando tutte le criticità; per questo va bloccato.