l Senato ha approvato mercoledì, pochi giorni prima dell’inizio della Settimana Santa, la proposta di legge socialista che considera “bullismo” la preghiera davanti alle cliniche abortiste e lo punisce con il carcere fino a un anno. Un altro colpo alla libertà religiosa.
In sette anni il paese nordamericano è passato dal sì al suicidio assistito per i malati terminali all’omicidio di stato per i troppo fragili, i depressi e i “poveri” (ora pure in chiesa)
Le recenti indiscrezioni di Politico su quello che sarà il voto della Corte Suprema sull’aborto sembrerebbero aver generato l’ennesima macchina del fango nei confronti dei giudici conservatori. Eppure, le recenti leggi restrittive sull’aborto in molti Stati repubblicani sembrano davvero rispecchiare il sentire della popolazione. In altre parole, gli Stati Uniti sono davvero più pro-life che in passato: a dichiararlo a Pro Vita & Famiglia è Francesco Giubilei, scrittore e opinionista.