L’intervista di Interris al giurista Alberto Gambino, prorettore all’Università europea di Roma e presidente dell’associazione Scienza & Vita
Il tutto per dire al mondo, alla politica e alla storia: la vita può essere difesa, anzi deve esserlo, se vogliamo restare una civiltà degna di questo nome. La manifestazione è stata apolitica e apartitica, e tutti gli amici della vita erano invitati a sfilare senza alcuna discriminazione, ma senza paura di riferimenti anche religiosi, come ha testimoniato anche l’intervento al Regina Coeli di ieri di Papa Francesco, che più volte durante il suo pontificato si è espresso contro il pensiero unico, denunciando sia l’aborto che lo scarto e l’abbandono di anziani, malati, poveri e cittadini “inutili”.
Una «festa», aperta a tutti e alla Vita, con cori, balli, palloncini e soprattutto la partecipazione di migliaia di famiglie, mamme, papà, bambini, anziani.
A migliaia uniti dal no ad aborto, eutanasia e calo delle nascite. «Preoccupante l’inverno demografico» Dalla manifestazione un appello alla politica: misure di sostegno alla natalità