Sono stati momenti storici, nei giorni scorsi, in Cile. I cittadini, infatti, sono stati chiamati a votare al Referendum per introdurre o bocciare la nuova Costituzione proposta durante gli ultimi dodici mesi. Una Costituzione dalle chiare tinte progressiste e soprattutto abortiste. Il testo, infatti, avrebbe legalizzato tout-court l’uccisione dei bambini nel grembo materno, sotto la foglia di fico di uno Stato che avrebbe così garantito «l’esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi (…) così come l’accesso all’informazione, all’educazione, alla salute, ai servizi e alle prestazioni necessarie per questo».
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