La proprietà lega la persona alla famiglia, al lavoro, ad un contesto territoriale e sociale, ad una storia e a una tradizione di senso e quindi si oppone all’artificializzazione della vita da parte di attori globali con l’intento di controllare un mondo appiattito. Il Rapporto mette bene in luce lo stretto rapporto che esiste tra l’obiettivo della sostituzione della proprietà con la condivisione (sharing) e il controllo politico ed economico sui cittadini.
In questo tempo di Avvento proporremo come “Pillola di saggezza” una riflessione settimanale del cardinale Giacomo Biffi che come disse: “Presi dalla voglia di festeggiare a volte ci dimentichiamo del festeggiato; diamo più importanza alle lampade che allo sposo; e quando arriva, l’olio non basta per continuare a far luce”. In questa prima settimana ci parlerà del “senso della vita”.
Un cinquantenne che torna in Francia dopo una ricca esperienza americana fa visita alla sua famiglia di origini marocchine. La gioia del ricongiungimento sarà sconvolta quando la madre scoprirà una statua della Vergine Maria nella valigia del figlio…
L’interrogativo sulla verità ha tormentato gli uomini di tutti i secoli e ci lascia oggi, più smarriti che mai, avendo perso i nostri contemporanei la propria identità. Ecco allora il soccorso che ci viene dal Signore Gesù.
John Harrison, ex insegnante di basket, si ritrova ad allenare per la corsa Hannah Scott, studentessa asmatica e cleptomane. Un giorno conosce in ospedale Thomas Hill, malato terminale che ha abbracciato la fede cristiana superando la sua tossicodipendenza e che lo consiglia su come allenarla. John scoprirà che Thomas è il padre segreto di Hannah che lei credeva morto. La ragazza conoscerà finalmente suo padre e proverà a superare i suoi problemi per diventare una campionessa nel suo sport.
Nel saggio A me la gloria, il filosofo francese, procede per intuizioni, immagini e paradossi. La gloria dei pagani e quella dei cristiani però non coincidono: per i primi la si conquista con uno sforzo; i secondi, invece, la ricevono in dono, purché ne riconoscano la sorgente.
Il suicidio è sempre una tragedia; dietro questo gesto c’è un dolore insopportabile, uno stato di grande sovvertimento, ma quando tocca la fascia dei ragazzi, dove tutto dovrebbe esserci tranne l’ombra di un evento così drammatico, lascia senza parole perché tocca le parti più profonde della coscienza collettiva.
Khaneh siah ast (La casa è nera) un cortometraggio sui lebbrosi, praticamente sconosciuto in Europa e oggi riscoperto è considerato ormai uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.
Nell’editoriale di questa settimana ho evidenziato il dramma del suicidio che colpisce anche tanti adolescenti e giovani. La maggior parte di coloro che giungono a questa scelta “non sono felici”. Di conseguenza la “Pillola di saggezza” che oggi proporrò, mediante alcune testimonianze, riguarda la felicità.
Il testo vuole far riflettere il lettore sulle questioni principali dell’uomo d’oggi, che vanno dalla critica politica al pensiero identitario sulla società, dalla Dottrina Sociale della Chiesa alla rivendicazione delle verità morali senza peli sulla lingua.