Chi era Carlo Acutis
Nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove i genitori si erano trasferiti per esigenze professionali. Cresce a Milano ma differenziandosi dai suoi coetanei. A 12 anni partecipa tutti i giorni alla Messa e con il trascorre del tempo le pratiche religiose si intensificano: rosario e adorazione eucaristica quotidiana, confessione settimanale, approfondimento della Bibbia, desiderio di conoscere i santi creando nel suo sito internet una sezione intitolata: “Scopri quanti amici hai in cielo”, dove presenta i santi “giovani”, quelli che lui diceva: “hanno raggiunto la santità in fretta”. Non trascurava la carità rinunciando al superfluo, pur essendo ricco, per donarlo ai poveri. Si appassionò al Magistero del Papa e allo studio della Fede maturando una conoscenza fuori dal comune, comprendendo e illustrando con parole semplici e comprensibili a tutti difficili concetti teologici. Il suo motto era: «quando ci si mette di fronte al sole ci si abbronza…, ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi». Frequenta il liceo classico presso il collegio “Leone XIII” di Milano ma dopo pochi mesi è colpito da leucemia acuta; quella che non lascia scampo. Tenta di curarsi poiché ama la vita ma accoglie con grande serenità anche la terribile notizia di avere pochi mesi di vita, anzi afferma: «Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso». Muore il 12 ottobre 2006 chiedendo di essere sepolto ad Assisi amando san Francesco e tornando spesso in Umbria come diceva lui: “per ritemprare lo spirito”. Da queste brevi note deduciamo che la santità era il suo obiettivo!
Di fronte ad una vita esemplare, trascorsi i cinque anni previsti dalle norme canoniche, la diocesi di Milano avvia il processo di beatificazione e il 5 luglio 2018 papa Francesco autorizza la promulgazione del Decreto che indicava Carlo Acutis “Venerabile”. Nel frattempo in Italia e all’estero la vita di Carlo era sempre più conosciuta e molti iniziarono a pregarlo. Il primo miracolo, quello “ufficiale”, ma chissà quanti altri hanno favorito della sua benevolenza, fu approvato il 14 novembre 2019 dalla “Consulta Medica” della Congregazione delle Cause dei Santi. Si trattava della guarigione nel 2013 di un bambino brasiliano affetto da gravissimi disturbi all’apparato digerente, con rara anomalia anatomica congenita del pancreas. E, il 21 febbraio 2020, papa Francesco autorizza la promulgazione del Decreto affermando che la guarigione del piccolo era miracolosa e ottenuta per intercessione di Carlo Acutis.
Tre insegnamenti di Carlo Acutis
1.Un adolescente con le idee molto chiare
Carlo non si presentava come un “santarellino”; era entusiasta della vita, amava intensamente il Signore Gesù e desiderava diventare santo. Fin da piccolo l’incontro con Cristo sconvolse la sua esistenza avendo trovato in Lui l’Amico, il Maestro, il Salvatore e soprattutto il significato della sua esistenza. Aveva compreso che senza Gesù non si poteva comprendere “nulla” della vita. Però, queste profonde convinzioni, non lo separavano dai suoi coetanei poiché in lui di “bigottismo” neppure l’ombra. Anzi, dagli amici era amato per la gioia che diffondeva, anche se non cercava lo sballo ma era sempre misurato e padrone dei suoi sentimenti e delle sue azioni. Possedeva un fascino singolare, un ascendente straordinario e un’autorevolezza che superava di molto la sua età anagrafica. Suonava il sassofono, giocava a pallone, progettava programmi al computer, si divertiva con i videogiochi, amava il mare, i viaggi, le conversazioni, frequentava l’oratorio e serviva i poveri della Caritas… Avendo un temperamento solare non trovava difficoltà a parlare con i più istruiti o con i mendicanti che incontrava per strada. Nessuno fu mai escluso dal suo cuore.
2.Disse Carlo Acutis: «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie»
Carlo convinto che “tutti nasciamo come degli originali” ma richiamo di perdere la nostra libertà trasformandoci in “fotocopie” non ebbe paura di presentarsi per quello che era anche se rischiava di essere ritenuto un’eccezione, come pure non ebbe timore di andare contro-corrente e di contraddire la mentalità imperante. Era pronto a sfidare “la maggioranza” convinto «che si ha ragione solo quando si è nella Verità e mai perché si è maggioranza». Non si preoccupò delle critiche e delle derisioni che ritenne ineluttabili per conquistare alla causa di Gesù compagni e amici.
3.La sua “missione” in internet
Carlo era un *“patito” di internet come i suoi coetanei. Dotato di straordinaria intelligenza e di una geniale capacità di utilizzare il computer e i programmi informatici, trasformò il web in “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”. Fu affascinato dall’intuizione del Beato Giacomo Alberione di sfruttare i mass-media a servizio del Vangelo per giungere al maggior numero possibile di persone e far conoscere loro la bellezza e la gioia dell’amicizia con il Signore Gesù. Per questo usò il suo blob con fantasia, creatività e inventiva. E oggi possediamo ancora la sua mostra virtuale, progettata e realizzata a 14 anni, che sta girando il mondo e testimonia che per Carlo Acutis l’Eucaristia fu la sua “autostrada per il cielo”
Alcune conclusioni.
1.La sua prorompente fede scomoda interpella la nostra.
2.La sua certezza che il Signore Gesù è l’unico Salvatore atteso dall’umanità e anche oggi è l’unico che disseta totalmente il cuore dell’uomo non può lasciaci indifferenti.
3.In una società appiattita sull’effimero, sul precario e sul provvisorio, Carlo Acutis scuote le coscienze ed esorta a tenere fisso lo sguardo sul Paradiso.
4.La sua coerenza di vita e il rifiuto di ogni compromesso sono grandi lezioni ai molti “trasformisti” che non si vergognano della totale incoerenza tra il pensiero e l’agire.