Dall’ultimo rapporto dall’agenzia Fides (organo della Pontificie Opere missionarie) emerge che tra le vittime otto erano i sacerdoti e cinque i laici.
Si chiude un altro anno. E anche quest’anno, le storie di missionari e operatori pastorali cattolici uccisi negli ultimi 12 mesi, raccolte e riproposte dall’Agenzia Fides, lasciano intravedere il mistero e il tesoro nascosto nelle vite portate via in modo cruento, mentre servivano fratelli e sorelle nel mondo, seguendo Gesù.
Alawiti derubati e perseguitati, cristiani picchiati e insultati, donne obbligate a portare il velo e a uscire solo se accompagnate da uomini come in Afghanistan. Ecco la nuova Siria del “moderato” Al-Jolani.
In vista delle prossime elezioni il primo ministro Tusk intensifica gli attacchi contro il fondatore di Radio Maryja e della tv Trwam, padre Tadeusz Rydzyk, simbolo di un attacco più generalizzato alla Chiesa cattolica.
Il cardinale canadese ricorda la mitezza del Pontefice emerito. «Mi chiese nel 2011 di presentare il suo secondo libro “Gesù di Nazaret”».
Inventore della calcolatrice, non scrutò solo i numeri, indagando l’essenziale cioè quel problema di Dio che emerge dalla caliginosa penombra di una stanza in cui abbiamo sia indizi per provarne l’esistenza, sia congetture che ci porterebbero a negarla.
La morte di padre Aldo Trento ed Eluana Englaro. Missionario in Paraguay, dedicato ai malati, nel 2009 restituì a Giorgio Napolitano il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà per le sue responsabilità nel caso Englaro.
Mettersi a confronto con la grande storia dei Giubilei, a partire dalle sue premesse più remote. Seguirne poi gli sviluppi, fino alle recenti metamorfosi che le hanno consentito di riproporsi come un appuntamento significativo dentro la realtà del presente: muoversi in una tale, duplice direzione costringe te a ragionare su come, e fino a che punto, la tenacia persistente della continuità abbia potuto lasciare spazio alle dinamiche di cambiamento, quindi alla reinterpretazione in senso nuovo delle forme e dei linguaggi del passato, entrando in dialogo con la trasformazione dell’intero scenario in cui si inserisce la gestione delle logiche del perdono e della riconciliazione alimentate dalla coscienza cristiana.
Ripercorriamo a partire dall’Anno Santo del 1900, attraverso le cronache dell’Osservatore Romano e l’archivio sonoro della Radio Vaticana, alcuni momenti delle cerimonie di apertura della Porta Santa. Parole rituali e istanti di silenzio e di commozione in cui il Pontefice, solo e per primo, varca la soglia e apre il Giubileo.
Intervistato da un tv argentina Francesco auspica che l’Anno Santo sia un tempo di rinnovamento totale.