I dati della relazione annuale trasmessi dal ministero della Salute al Parlamento certificano un aumento della pratica, soprattutto tra le giovani donne e tra le straniere. Cosa sta succedendo.
Alla Mangiagalli di Milano i medici hanno salvato una bimba operandola due volte per asportarle una massa tumorale: una prima volta ancora in utero a 26 settimane, e poi ancora dopo un parto prematuro.
Una riflessione inedita sulla solennità che conclude il tempo di Natale per nutrire lo sguardo di chi lavora per «la civiltà della verità e dell’amore».
Le rilevazioni del Guttmacher Institute certificano che il numero degli aborti registrati nella prima metà del 2024 ha raggiunto quota 587mila, il 12% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di cifre che, se confermate nel semestre successivo, porteranno a un nuovo record dopo quello segnato nel 2023 quando ne vennero contati oltre un milione.
Si tratta di un atto amministrativo di 23 pagine con cui l’Emilia Romagna ha dato il via libera all’aborto farmacologico – ma sarebbe meglio dire chimico, dato che «farmacologico» fa pensare ad una cura, ma la gravidanza non è affatto una malattia – a domicilio.
La bandiera della pace è stata appesa con grande risalto mediatico al palazzo comunale di Perugia . Ci piace valutare questi eventi con riguardo non solo alla città di Perugia, ma ai riferimenti ideologici generali di cui la giunta radical chic è espressione a livello locale. Ci sembra, infatti, che una delle caratteristiche fondamentali del politicamente corretto odierno sia l’appiattimento delle élites locali su alcune impostazioni copiate per evitare il problema di percorrere vie inesplorate e originali e dunque rischiose.
La politica non ha bisogno di paternità culturali per poter governare. I partiti politici, pur rappresentando interessi di parte, una volta al governo della cosa pubblica, devono fare gli interessi generali. Gli uomini di cultura, proprio perché tali, concorrono come cittadini al progresso della società ma non devono essere schiavi della politica al governo del Paese.
L’Italia è ancora un paese ricco? La domanda non è retorica e sarebbe importante prenderla sul serio. Per alcuni aspetti, sicuramente sì, ma i segnali negativi non mancano. E in questi giorni si fa un gran parlare del ritorno dei cattolici sulla scena politica…
La crisi della rappresentanza politica non è un tema nuovo, ma oggi si manifesta in forme sempre più acute: una percentuale crescente di cittadini diserta le urne, mentre il distacco tra istituzioni e società si allarga pericolosamente.
Secondo un saggio di Mariano Croce su democrazia militante e diritti fondamentali, gli stati liberali rischiano ancora oggi il contagio di bacilli autoritari.