Vandalizzata la foiba di Basovizza a Trieste, dove numerosi italiani morirono per mano di Tito, dittatore comunista e medaglia «al merito della Repubblica Italiana». Onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall’INPS ai suoi soldati, allora italiani, che divennero i boia dei loro connazionali.
La ricorrenza, istituita nel 2004, ricorda le vittime delle foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.
Un sondaggio dimostra quanta strada è stata fatta grazie al “10 febbraio”. Ma lo sforzo per recuperare la memoria non è finito.
Il messaggio del presidente della Repubblica in occasione dell’inaugurazione di Nova Gorica e Gorizia capitale della cultura europea 2025: “Convivenza e accoglienza valori che possono opporsi all’oscurantismo della guerra”.
È proprio necessario confessarsi? È il tema al centro del nuovo episodio del podcast Taccuino celeste che approfondisce anche la differenza e il collegamento tra indulgenze e perdono dei peccati.
Il Giubileo ha una lunga storia e in esso si collocano concetti e pratiche, come le indulgenze, dei quali occorre recuperare il senso.
Nel 1675 per la prima volta il capolavoro architettonico che ormai identifica Piazza San Pietro “abbracciava” i pellegrini convenuti a Roma per il Giubileo. All’apertura della Porta Santa era presente anche Cristina di Svezia, convertita alla fede cattolica.
Presentata in Sala Stampa della Santa sede la Conferenza Stampa di presentazione degli eventi del Giubileo e degli Artisti e del Mondo della Cultura che si terrà a Roma dal 15 al 18 febbraio.
La Chiesa di Papa Francesco rinnova il dialogo con l’arte attraverso una serie di progetti in vista del Giubileo 2025, coordinati dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
Nonna Speranza torna a farci visita con la scusa del Giubileo, a lei dedicato. La vecchia è sempre l’ultima a morire ma da troppo tempo non si vede più in giro.