La strategia politico-comunicativa “flooding the zone”, inondare la zona, utilizzata da Donald Trump, con un apporto incessante di ordini esecutivi e annunci, benché teorizzata ed ampiamente annunciata in passato, sembra aver spiazzato un po’ tutti, segno della sua indubbia efficacia.
La bipartizione che caratterizza l’Occidente odierno è la più profonda e radicale forma di scomposizione dell’unità, tanto non solo da paralizzare l’azione confrontandosi con ciò che Occidente non è, ma anche e soprattutto impedendo il pensiero all’interno dell’Occidente medesimo.
Il cambiamento climatico sta mutando la geografia in quel quadrante, aprendo nuove rotte marittime e creando tensioni geopolitiche tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea.
L’aggressività di Donald Trump si spiega anche che con la sfida che gli Usa hanno al loro interno e anche nei riguardi della Cina.
Dopo il voto in Toscana sul fine vita, noi malati e amministratori locali dobbiamo ribadire con forza che il suicidio non è la soluzione alla sofferenza.
L’Associazione Coscioni difende un progetto di legge per introdurre l’eutanasia in Toscana. Le cure palliative sono la vera risposta alla disperazione.
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge sul fine vita promossa dall’associazione Luca Coscioni.
Aprendo un ciclo di webinar sui 30 anni di “Evangelium vitae” il segretario generale dell’episcopato italiano ricorda che «occorre liberare dal dolore e dalla solitudine». E interviene sul fine vita.
Chi dice che l’aiuto alla morte suicida è stato sdoganato dalla sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, mente. Esso resta un delitto, che in casi d’eccezione non è più punibile.
Tempi certi e senza spesa per i pazienti: la Regione definisce l’iter per accedere alla morte volontaria. Una forzatura giuridica, etica e sanitaria. Il cardinale Lojudice: è una sconfitta per tutti.