Alla vigilia del primo dei 36 grandi eventi di questo Anno Santo, ripercorriamo alcune riflessioni dei Pontefici sulle responsabilità nel comunicare e trasmettere notizie: per Papa Francesco si tratta sempre di un’“andata e ritorno”, un dialogo che non deve cedere alla “logica della contrapposizione”.
Nella tradizionale udienza di inizio anno il Papa ringrazia i dirigenti e il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vaticano” per il lavoro svolto con “prontezza e coraggio” a tutela della Santa Sede e dei pellegrini
Monsignor Stefan Oster, 59 anni, vescovo di Passau, è uno di quei prelati tedeschi, non molti in realtà, che non le manda a dire, neppure se il prezzo è fare affermazioni controcorrente.
Cresce il numero delle religiose che, dopo aver speso la loro vita al servizio degli altri, si affidano alle cure e alla tenerezza di chi le assiste nel tempo delle patologie legate all’età
Parla la presidente del Servizio per la tutela minori: «Al vaglio i casi dal 2001 al 2021. Dalle diocesi arriveranno i documenti. Così invitiamo a denunciare alla magistratura».
I casi di abusi sessuali nella chiesa altoatesina tra il 1963 e il 2023 sarebbero 67 e riguarderebbero 24 sacerdoti e 59 vittime. L’età media dei preti coinvolti in questi fatti è tra i 28 e 35 anni, mentre quella delle vittime tra gli 8 e i 14 anni. Sono i principali dati emersi dal rapporto sugli abusi nella chiesa altoatesina. Il rapporto rientra nel progetto triennale Il coraggio di guardare, presentato ieri in una conferenza stampa alla presenza del vescovo Ivo Muser.
Il presule a capo della diocesi di Bolzano-Bressanone ha commentato in conferenza stampa il rapporto presentato lunedì 20 gennaio. Assumendosi “la responsabilità per le omissioni durante il suo periodo di episcopato”: verranno “riesaminati e migliorati” i compiti dei centri di ascolto, necessario rafforzare la presenza delle donne in “posizioni guida in ambito ecclesiale”
Voglio trattare per chi si ritiene testimone del Signore Gesù, cioè cristiano il tema della “Rete”, ma alcuni spunti possono essere condivisi anche dall’indifferente e dall’agnostico. Mi chiederò: come evangelizzare in internet? Con quali modalità dobbiamo essere presenti nell’ambiente digitale? Come coniugare “in Rete” contenuti e testimonianza?
Nel mese di febbraio voglio trattare di “etica nella comunicazione”, dimensione assai importante non solo per il giornalista ma per ognuno di noi, poiché quasi tutti comunichiamo quotidianamente mediante il web. La “pillola” sarà, vista l’ampiezza dell’argomento, divisa in tre parti: Etica in internet, etica del giornalismo e della pubblicità e etica nelle comunicazioni sociali.