Quando si avvicina il 10 febbraio, giorno del ricordo della tragedia delle Foibe, dei tanti morti e dei tanti istriani che sono dovuti scappare per non essere uccisi (tra cui mia nonna, mio padre e mia zia), mi assale la tristezza.
Spesso la storia traccia curve a gomito che solo per miracolo la spinta centrifuga non ti sbatte fuoristrada, giù nel burrone. Una curva di queste è quella affrontata da mia madre con la sua famiglia, strappati violentemente dalla loro terra istriana e dalle loro radici dall’odio e dal fiele della guerra. I fatti sono tutti in fila, e solo una cieca prostrazione a una delle più sanguinarie ideologie produce ancora polemiche e negazionismi.
Vandalizzata la foiba di Basovizza a Trieste, dove numerosi italiani morirono per mano di Tito, dittatore comunista e medaglia «al merito della Repubblica Italiana». Onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall’INPS ai suoi soldati, allora italiani, che divennero i boia dei loro connazionali.
La ricorrenza, istituita nel 2004, ricorda le vittime delle foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.
Un sondaggio dimostra quanta strada è stata fatta grazie al “10 febbraio”. Ma lo sforzo per recuperare la memoria non è finito.
Il messaggio del presidente della Repubblica in occasione dell’inaugurazione di Nova Gorica e Gorizia capitale della cultura europea 2025: “Convivenza e accoglienza valori che possono opporsi all’oscurantismo della guerra”.
È proprio necessario confessarsi? È il tema al centro del nuovo episodio del podcast Taccuino celeste che approfondisce anche la differenza e il collegamento tra indulgenze e perdono dei peccati.
Il Giubileo ha una lunga storia e in esso si collocano concetti e pratiche, come le indulgenze, dei quali occorre recuperare il senso.
Nel 1675 per la prima volta il capolavoro architettonico che ormai identifica Piazza San Pietro “abbracciava” i pellegrini convenuti a Roma per il Giubileo. All’apertura della Porta Santa era presente anche Cristina di Svezia, convertita alla fede cattolica.
Presentata in Sala Stampa della Santa sede la Conferenza Stampa di presentazione degli eventi del Giubileo e degli Artisti e del Mondo della Cultura che si terrà a Roma dal 15 al 18 febbraio.