Bene lo ha detto la teologia scolastica: la felicità dell’uomo, la sua beatitudine perfetta, nasce dalla visione di Dio nell’aldilà, visione detta “beatifica”.
La teologa: nel libro più “scandaloso” della Bibbia, tenerezza e desiderio non sono vissuti come antagonisti ma come complici. E l’attesa diventa giardino di pienezze e di limiti.
Ultimi tra i primi e primi tra gli ultimi, un po’ provinciali un po’ masochisti. Pronti a recepire senza filtri quelle che una volta si chiamavano “americanate” e a essere più realisti del re nel farle proprie.
Il reverendo è finito al centro delle polemiche per aver portato un “emblema non cristiano” al tavolo della comunione in violazione del diritto canonico.
“Ho visto l’Unione europea per 3 anni parlare un linguaggio di guerra, soltanto di guerra, sempre di guerra, sempre di armi e di vittoria finale contro la Russia. La notizia è che l’hanno persa la guerra, l’abbiamo persa insieme all’Ucraina“.
Il tycoon ha stroncato il leader ucraino, ma l’Europa da sola non è in grado di fornirgli garanzie.
La nuova Ucraina sarebbe l’avamposto di Putin da dove combattere quella che è da tempo, ormai, una guerra contro l’Occidente. Lo ha detto lo stesso Putin a maggio 2024, quella che nel 2022 era iniziata come una «operazione speciale» adesso è diventata un’altra cosa. Una tappa nello sforzo della Russia per riscrivere «i principi sui quali il nuovo ordine internazionale deve essere basato».
Dopo 36 mesi di bombardamenti migliaia di famiglie e bambini sono rimasti senza reddito, risparmi e reti di supporto. Gli stipendi sono scesi da una media mensile di 7mila grivne (184 $) nel 2022 a 5mila (132 $). Le donne e le ragazze rappresentano più della metà di coloro che necessitano di sostegno umanitario.
La guerra era in stallo da un anno e mezzo e il tempo giocava a favore di Putin. Il bivio era drammatico: o combattere e morire o subire la “pace” di Putin.