L’ANM è in crisi. Ma non si tratta evidentemente di una crisi di nervi. Vi è qualcosa di più profondo e di più grave che il duro confronto, con il mutato contesto politico, ha messo a nudo.
I magistrati sono pronti alla mobilitazione per opporsi alla separazione delle carriere. Dimenticano però che a minacciare davvero i princìpi di autonomia e indipendenza è l’affarismo correntizio.
Se fossero i carabinieri a decidere di incrociare le braccia in modo così inusuale, implacabile e aggressivo, avremmo già gridato al colpo di Stato. Ma se è la magistratura a proclamare uno sciopero contro il Parlamento e la separazione delle carriere di giudici e pm, il fatto viene celebrato con grande spolvero di nani e ballerine, cineasti e autori di thriller.
Luigi Bobbio, giudice civile del tribunale di Nocera Inferiore: “È uno sciopero che va contro la Costituzione. Alcuni colleghi dicono che sono favorevoli alla separazione delle carriere, ma hanno paura a dirlo”,
Per cacciare gente perbene si usa l’argomento dell’opportunità. È un’arma sleale. Fa prevalere l’opinione sulla legge.