Il giubileo del volontariato è un appuntamento carico di significato in questo Anno Santo che il Pontefice ha voluto dedicare al tema della speranza. Proprio Papa Franceco, in passato, aveva lodato tutto il mondo del volontariato italiano, definendolo un movimento unico di donazione di bene, cosa che non è così presente negli altri Paesi.
“Se guardate attentamente vedrete che quasi tutto ciò che conta davvero per noi, tutto ciò che rappresenta il nostro impegno più profondo nel modo in cui la vita umana deve essere vissuta e curata, dipende da una qualche forma di volontariato”, afferma l’antropologa statunitense Margaret Mead.
Il Giubileo del Volontariato rappresenta un momento di riflessione e celebrazione dell’importante ruolo che il volontariato gioca nelle società moderne.
Nell’omelia letta da Czerny, Francesco ringrazia il mondo del volontariato perché fa «fiorire germogli di umanità» nei deserti di povertà. «Il diavolo dice che il mondo è in mano a potenze malvagie».
Sono sempre di più gli italiani che scelgono di farsi cremare: perché? E quali sono i motivi per cui la Chiesa consiglia la sepoltura?
La secolarizzazione il cui processo si è intensificato con l’Illuminismo, ha raggiunto ora uno stadio che si manifesta come una non corrispondenza tra i valori diffusi nella società e quelli proposti dalla Chiesa.
Attualmente, la percentuale di cattolici presenti sull’isola è pari a meno dell’un per cento della popolazione: si tratta di circa 300 persone che settimanalmente, grazie ai frati francescani conventuali, si radunano in chiesa per l’Eucarestia. Il piccolo gregge dei cattolici in Groenlandia è composto in stragrande maggioranza non dalla popolazione locale (di origine inuit o danese) bensì da migranti provenienti dalle Filippine o dal Vietnam, ma anche da altre nazioni dell’Europa o dell’Asia.
E’ un quarto di secolo, cioè dal Giubileo del 2000, che i “mea culpa” fanno discutere. “Riconoscere i cedimenti di ieri è atto di lealtà e di coraggio che ci aiuta a rafforzare la nostra fede”, diceva Giovanni Paolo II. In altre parole, fare i conti con il passato senza paura. E invece, c’erano importanti uomini di Chiesa, compresi diversi cardinali, e non pochi dirigenti della Curia romana, i quali continuavano a mostrarsi critici nei riguardi di quella novità wojtyliana.
Papa Francesco nel testo diffuso per l’Angelus domenicale è tornato a ringraziare quanti stanno pregando per lui, ha ringraziato il mondo del Volontariato per il quale questa mattina è stata celebrata la Santa Messa ed è tornato a chiedere pace per i Paesi in guerra.
La voce sofferente e provata di papa Francesco è arrivata al cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Tante persone hanno riconosciuto nel tono flebile l’eco di intimi ricordi familiari, il riflesso di dolorose esperienze di malattia vissute personalmente oppure assistendo i propri cari in ospedale o in casa. Fragilità e coraggio.