La Corte penale internazionale si occupa dei reati compiuti verso le comunità e l’uomo: ma il suo attivismo è scomodo alle nazioni autoritarie che dominano l’attuale atlante geopolitico mondiale.
“Trump non è un nemico dell’Occidente, è estraneo al concetto di Occidente. Ha una visione molto pragmatica e molto cinica delle alleanze”. Federico Rampini, in collegamento con Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, su Rete 4, prova a interpretare le trattative per la pace in Ucraina tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin partendo da questo punto di vista, non proprio rassicurante per l’Ucraina, l’Europa e l’Unione europea.
Il Consiglio europeo ha approvato Rearm Europe, un piano straordinario per garantire il finanziamento della spesa militare nei prossimi anni. Una maggiore spesa militare dovrebbe garantire la nostra capacità di deterrenza nei confronti della Russia. È lecito chiedersi se ciò sia effettivamente quella giusta.
All’inizio la guerra in Ucraina sembrava contenere un messaggio “corroborante” per Taiwan e “deprimente” per la Cina. Tre anni dopo, e con il ritorno dirompente sulla scena del presidente Usa Donald Trump, le carte sono cambiate. La guerra, che continua a insanguinare l’Ucraina, sembra ora recapitare un messaggio completamente diverso.
L’incubo degli Stati Uniti allarma i 57mila cittadini groenlandesi.
«Non abbiamo alleati eterni, né nemici perpetui. I nostri interessi sono eterni e perpetui, ed è nostro dovere seguirli»: questa frase, erroneamente attribuita a Winston Churchill, è un principio classico della geopolitica. A pronunciarla al parlamento Uk, nel 1848, fu Lord Palmerston: Henry John Temple. Se anche Donald Trump facesse uscire dalla sua bocca queste parole, tutto sarebbe più chiaro.
Con il via libera di Bruxelles, si apre un nuovo capitolo per gli enti non profit, che dal 2026 potranno avvalersi di regole stabili e coerenti con il quadro europeo sugli aiuti di Stato. Il contributo dell’avvocato tributarista segretario generale di Terzjus.
Se in Italia e in Europa l’inverno demografico avanza e diventa sempre più profondo, a Torino invece si intravede una timida alba di primavera. Nel 2024, infatti, i neonati nel capoluogo piemontese sono stati 5.299 con una crescita del 3,7% rispetto ai 5.110 del 2023.
San Giovanni di Dio oltre a prendersi cura di poveri e malati, liberò molte prostitute dagli sfruttatori, puntando al loro recupero integrale e quindi alla loro salvezza eterna.