Da malato di Sla testimonio ogni giorno le difficoltà che si incontrano nell’ affrontare anche i più semplici gesti quotidiani. Per questo credo sia necessario innanzitutto partire dalla consapevolezza, dalla condivisione, dall’ amore vero verso la vita, la propria vita, per trovare le risposte che ancora oggi mancano. In questi tempi in cui si parla tanto di ‘diritto alla morte’, e in questo senso di principio di autodeterminazione, deve risuonare un contro-coro di speranza, sulle note del riconoscimento della dignità dell’ esistenza di ogni essere umano, che contrasti con determinazione la potenziale condizione di isolamento del malato, che deriva da scelte e atteggiamenti rinunciatari.