Domenica 15 luglio, Rai 2 ha trasmesso in prima serata il film “Chiamatemi Helen”, di fatto uno spot a favore del transgenderismo.
In sintesi, ecco la trama della pellicola.
È la storia di Finn, un ragazzo diciassettenne che ha scelto di studiare un anno a San Francisco e che torna a casa trasformato in… una ragazza di nome Helen.
Il padre, che va a prenderlo all’aeroporto è ignaro di tutto ciò e resta a dir poco esterrefatto.
Finn spiega al suo genitore che si è sempre sentito donna. Per questo ha scelto di vestirsi come una ragazza, in attesa di cambiare chirurgicamente sesso quando lo vorrà.
Il film prende in considerazione le diverse reazioni di familiari e amici, che si dividono in favorevoli e contrari per i più vari motivi.
Ma alla fine – e non poteva essere diversamente – il messaggio che passa è l’accettazione della scelta di Finn.
Insomma, si tratta di un vero e proprio spot pubblicitario a favore della teoria gender, del cambio di sesso e, in definitiva, dell’ideologia omosessualista.
Più di tanti talk show, infatti, certi messaggi passano assai più facilmente attraverso la cinematografia.
Ormai ne abbiamo abbastanza di questo continuo e ossessivo bombardamento volto a giustificare la pratica omosessuale, il transessualismo, il trangenderismo e chi più ne ha più ne metta.
Federico Catani
Direttore della Campagna SOS Ragazzi