Piccoli indifesi che vengono ammazzati dall’odio della guerra e degli attentati e poi in Occidente dall’amore dello stato che dice di farlo per il loro migliore interesse.
In questo stesso momento bambini stanno morendo sotto bombardamenti, per esempio nello Yemen. Altri bambini sono stati volontariamente uccisi da terroristi: i bambini della scuola di Beslan che non dimenticherò mai, i bambini della scuola ebraica di Tolosa, i bambini presenti al concerto di Manchester. E poi ci sono i bambini cristiani massacrati in Nigeria, i bambini morti per annegamento nel mediterraneo.
I bambini vittime del terrorismo sono morti perché qualcuno li sta odiando.Sta odiando esattamente loro, personalmente. Nel bombardamento, invece, odiano non personalmente loro, ma il popolo cui appartengono.
Nel bombardamento magari il bambino non è veramente odiato, la sua morte è una specie di effetto collaterale indesiderato, ma tollerabile, per il raggiungimento di un obiettivo che non è lui, ma gli sta maledettamente vicino.
Si tratta comunque di vittime di atti di guerra. La guerra è una cosa che si fa perché qualcuno odia qualcun altro, o se proprio non lo odia, lo vuole danneggiare. Possiamo discutere sul fatto che se sia giusto sia sbagliata. Possiamo discutere su guerre difensive e quelle offensive, ma resta in fatto che il bambino assassinato durante un bombardamento o in un atto di terrorismo è morto in un atto di guerra. Coloro che lo hanno assassinato lo odiano.
Coloro che hanno assassinato il bambino sono i cattivi, almeno dal punto di vista del bambino, e della sua gente. Lo spiego meglio così si capisce: c’è un fronte di guerra e due nazioni in guerra, una delle quali volontariamente, nel terrorismo o involontariamente, nel bombardamento, uccide i bambini dell’altra fazione.
Charlie e Alfie rappresentano la morte del bambino 2.0. Mica li odiano. Li amano. Li amano tanto, molto più di quanto non li amino i loro genitori, troppo zuzzerelloni per capire che il miglior interesse del loro bambino è quello di essere morto.
Nel caso di Alfie sono state spese decine di migliaia di sterline per la sua morte, in processi, poliziotti che hanno impedito gli fosse portata una mascherina di ossigeno o mezzo litro di latte.
Se lo avessero lasciato andare avrebbero risparmiato. Hanno speso fiumi di denaro per la sua morte. I bambini muoiono per terrorismo per bombardamento per fame, certo, per annegamento. Ma nessuno aveva mai speso tanto per la morte di un bambino come per Alfie. E’ veramente qualcosa che non era mai successo. perché tanto denaro? Dove è il guadagno? Ormai è definitivo: il bambino appartiene allo stato.
Silvana De Mari
20 luglio 2018