Jerry Calà: “Ai giovani dico: più contatto meno chatto”

By 2 Settembre 2018Testimoni

Calogero Alessandro Augusto Calà, ma per tutti è Jerry Calà. L’eterno ragazzo degli anni ’80, continua a farci ballare e cantare anche nell’estate 2018!

Quanto c’è ancora di Calogero in te?

Oggi moltissimo. C’è  la fierezza di essere nato in una terra meravigliosa come la Sicilia e il rispetto per le mie origini.

Nel 1995 hai avuto un grave incidente e per sei mesi hai vissuto su una sedia a rotelle. Cosa ti ha insegnato quell’esperienza?

Che prima del successo, del lavoro e dei soldi c’è una cosa molto più importante che si chiama vita.

Come hai vissuto la disabilità?

Con tutte le difficoltà del caso di chi vive questa condizione, soprattutto in una grande città. Fortunatamente oggi ci sono molte meno barriere architettoniche rispetto ad allora, ma si può e si deve sempre migliorare.

Ci racconti un aneddoto OFF della tua carriera?

Ti posso raccontare di quando ai tempi dei Gatti di Vicolo Miracoli vivevamo tutti insieme in un appartamento che era un po’ un porto di mare. Eravamo così compagnoni che le chiavi di casa nostra ce le avevano tutti: una sera rientrammo a casa e i nostri letti erano tutti occupati!

Un’altra estate che va è il tuo nuovo singolo che ironizza molto sulla differenza generazionale…

Questa canzone nasce da un mio monologo in cui prendo di mira, con ironia, i giovani di oggi, rispetto a quelli che eravamo noi. Noi ci fidanzavamo ballando i lenti, loro si fidanzano su Whatsapp e si lasciano su Facebook. Meno selfie, “meno “chatto” e più contatto”, questo è il mio consiglio.

Che papà sei?

Sono un papà vero che ha voglia di godersi suo figlio e stare con lui più tempo possibile. So che tanti genitori che non vedono l’ora di mandare i loro figli all’estero, magari per studi o in vacanza. Io sarò anomalo, ma ho voglia di fare le vacanze con mio figlio e di divertirmi insieme a lui.

Hai partecipato a film diventati cult. Quale è stato secondo te il successo di alcune pellicole come Sapore di mare o Vacanze di Natale?

Intanto la bravura del grande Carlo Vanzina che, insieme al fratello Enrico, hanno saputo fotografare e rappresentare uno spaccato di vita reale. Vedo tanti registi che inventano, creano e immaginano storie. Carlo le storie le verificava e da lì, per esempio, il grande talento di raccontare le vacanze degli italiani.  Sai che molti giovani rivedendo “Sapore di Mare” mi dicono che avrebbero voluto vivere quegli anni? Sono film che hanno rappresentato bene un’epoca, soprattutto con verità.

Mara Venier, con sui sei stato sposato dal 1984 al 1987, dichiarò che tu la tradisti persino il giorno delle nozze. Verità o leggenda?

Mara è una burlona e ama scherzare. Nessun tradimento. Diciamo che io ero un po’ birichino! Oggi siamo come fratello e sorella e ci vogliamo un gran bene.

Quanta nostalgia c’è in te?

La nostalgia non produce niente di buono. Il ricordo si. Avere memoria e esperienza da poter comunicare agli altri e vivere con ricchezza maggiore il domani.

18/08/2018 Moreno Amantini Interviste