HUMANAE VITAE (3) – VIE ILLECITE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE FECONDITA’: LA CONTRACCEZIONE

By 27 Ottobre 2018Pillole di saggezza

Dopo aver evidenziato nelle riflessioni precedenti che l’Humanae Vitae insegna la grandezza e la bellezza dell’amore coniugale, l’Enciclica precisa che ogni atto coniugale deve assumere contemporaneamente due significati inscindibili: il significato unitivo e il significato procreativo. “Infatti, per la sua intima struttura, l’atto coniugale, mentre unisce con profondissimo vincolo gli sposi, li rende atti alla generazione di nuove vite, secondo leggi iscritte nell’essere stesso dell’uomo e della donna” (n. 12). Unicamente “salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l’atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore ed il suo ordinamento all’altissima vocazione dell’uomo alla paternità e della donna alla maternità” (n. 12).

Queste dichiarazioni suscitarono aspre polemiche che proseguono anche oggi, poiché il Papa affermava l’illeceità di tutte le pratiche sessuali che escludevano a priori l’aspetto   procreativo dell’atto sessuale, cioè le varie forme di contraccezione definite “vie illecite per la regolazione delle nascite”. “È altresì esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione” (n. 14).

Noi esamineremo l’argomento attualizzandolo nell’attuale contesto societario e ci interrogheremo se queste “indicazioni” possono essere significative e rilevanti anche a cinquant’anni dalla diffusione del Documento.

I CONTRACCETTIVI

IL PENSIERO ATTUALE

Nella nostra società, l’uso dei contraccettivi è molto diffuso, e le proibizioni presenti in Humanae Vitae e in vari Documenti del Magistero della Chiesa suscitano polemiche del non cristiano ma anche del cattolico praticante. Emblematici, ad esempio, già al termine del XX secolo, furono i dati riportati nel testo: “Nuzialità e fecondità in trasformazione: percorsi e fattori del cambiamento” (P. De Sandre, A. Pinnelli, A. Santini, -a cura di-, Il Mulino 1999), che analizzò i risultati di un’indagine Istat condotta su 6.000 intervistati tra i 20 e i 50 anni, evidenziando che la maggioranza di coloro che si definivano cattolici “trasgredivano” la Dottrina della Chiesa in materia sessuale. E, tanti reputano, che questa  proibizione sia una dei motivi dell’allontanamento dei giovani dalla Chiesa convinti che questa Istituzione dovrebbe occuparsi di predicare il Vangelo e non proferire nulla sulla sessualità umana. Si ha l’impressione che quella “contro la contraccezione” come pure quella contro i “rapporti pre-matrimoniali” e i “rapporti matrimoniali resi infecondi”, siano battaglie perse perché i più sono informati del pensiero della Chiesa, ma ignorano le motivazioni che lo sostengono.

CONTRACETTIVI E GRAVIDANZA

La contraccezione “dovrebbe” precludere “intenzionalmente” la gravidanza anche se frequentemente questo non accade, come confermato da molteplici studi internazionali.

Tra molteplici esempi riportiamo una ricerca effettuata nel 2016 presso le cliniche inglesi della catena “British Pregnancy Advisory Servive” (Bpas). Lo studio mostrò che il 51% delle 60.600 donne che abortirono nel 2015 nelle oltre 40 cliniche del Gruppo, usavano una modalità di contraccezione che però “non ha funzionato” (1).

Si veda anche: “Factors associated with teenage pregnancy in the European Union countries: a systematic review” (2); “Prevenzione dell’aborto in occidente: quanto conta la contraccezione?” pubblicato nel 2009 sull’Italian Journal of Gynaecology & Obstetrics (3). Questo è “il fallimento” delle politiche riproduttive di quei Paesi che nonostante la diffusione capillare della contraccezione hanno dovuto registrare risultati di abortività più alti. Prendiamo come esempio la Spagna. La rivista medica “Contraception”, pubblicò i risultati di uno studio protrattosi per 10 anni (1997-2007) rilevando che l’uso di metodi contraccettivi aumentò dal 49,1% al 79,9% nel decennio preso in considerazione. Ma, nonostante questo massiccio uso di anticoncezionali, il tasso di aborti volontari passò dal 5,52% al 11,49% ogni 1000 donne, ovvero in 10 anni raddoppiò. La conclusione degli autori: “I fattori responsabili dell’aumentato tasso di aborto volontario richiedono ulteriori ricerche per verificare la reale efficacia della contraccezione” (4).

E’ questa una delle tante testimonianze dell’inefficienza della contraccezione (5).

CONTRACETTIVI, CRITICITA’ E RISCHI

Nel mondo 100milioni di donne si avvalgono della contraccezione con molteplici modalità: dal coito interrotto agli strumenti di barriera, dai mezzi ormonali (pillola, cerotto, anello vaginale…) alle Pillole (Norlevo, ElleOne). Ma poche sono coscienti che alcune metodologie potrebbero procurare devastanti effetti collaterali (6).

Ne sono pienamente consapevoli le Ditte farmaceutiche obbligate a risarcimenti milionari. Ad esempio, la Bayer AG, ha  erogato in dieci anni 1.6 miliardi di dollari a 6.800 persone gravemente lese (emboli, ictus, infarti…) e alle famiglie di 100 donne decedute a seguito dell’assunzione delle pillole anticoncezionali “Yaz” e “Yasmin”, le più usate negli Stati Uniti, contenenti il pericoloso ormone sintetico “Drospinerolo”.  Pure  la “Merck & Co” sborsò 100 milioni di dollari nel 2016 per risarcire 3.800 donne lese e 83 famigliari di morti a causa dell’anello vaginale “NuvaRing”. E, l’Istituto Elvetico di Farmacovigilanza, ha reso pubblico una serie di casi gravi verificatisi dal 1990 al 2015 in Svizzera con 17 donne di età compresa fra i 18 e i 49 anni decedute in seguito all’uso metodi contraccettivi. E, molte altre, pur non decedute, sono rimaste gravemente lese.

Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha indicato che nei Paesi dove si fa largo uso di metodi contraccettivi il “tasso di infertilità” è del 15-20% mentre dove non è utilizzato l’antifecondativo la percentuale cala al 5%. Affermò la professoressa Maria Castiglioni dell’Università di Padova: “Con la diffusione della contraccezione è difficile dire quanto le possibilità di concepire siano le stesse, superiori o inferiori rispetto al passato”, ma quel che è certo è che come la “popolazione che viveva nelle campagne francesi tra la fine del Seicento e i primi decenni dell’Ottocento”, le popolazioni “moderne che per scelta non fanno uso di contraccettivi, per esempio gli hutteriti, comunità protestanti che vivono in maniera tradizionale, un po’ come i più noti amish… la sterilità primaria, cioè di una coppia incapace di avere figli fin dall’inizio della vita riproduttiva, sia di nuovo di circa il 5 per cento” (7).

Eppure, nonostante che tutti sappiano, l’ecatombe prevista da San Paolo VI continua!

CONTRACCETTIVI E AMBIENTE

Concludiamo con alcuni accenni “all’ambiente”.

Lo smaltimento delle sostanze presenti nei contraccettivi, e ovviamente anche in altri prodotti (pesticidi, cosmetici…), “inquinano” aria e acqua, due dei maggiori beni ambientali, con conseguenze sui “sistemi ormonali umani” (o sistemi endocrini) basilari per l’equilibrio fisiologico del corpo umano, per la regolamentazione della crescita, per il metabolismo e anche per lo sviluppo e la funzionalità sessuale. Ad esempio, alcune sostanze chimiche presenti nelle riserve idriche stanno mutando il sesso dei pesci  (i cosiddetti pesci “intersessuali”) e modificando la fauna con conseguenze anche sulla sessualità umana (sviluppo sessuale prematuro o irregolare) e sulle gravidanze. Alune ipotesi, collegano, inoltre, la presenza degli ormoni sintetici nelle acque con le questioni di genere e di omosessualità (8). Da qui, l’invito di papa Francesco nell’Enciclica “Laudato sii” a un “dibattito serio e onesto fra gli scienziati” sulla questione per evitare l’irreversibile (9).

Don Gian Maria Comolli

(3 continua)

NOTE

(1)-Cfr. Editorial, Women cannot control fertility through contraception alone, says British Pregnancy Advisory Service, in The Farmaceyutical Journal,11 Jul. 2017.

(2)-Factors associated with teenage pregnancy in the European Union countries: a systematic review in European Journal of Public Health, Volume 17, Issue 6, 1 December 2007, Pages 630–636,

(3)-http://www.luigifrigerio.it/index.php/pubblicazioni/2009/259-prevenzione-dell-aborto-in-occidente/

(4)-Trends in the use of contraceptive methods and voluntary interruption of pregnancy in the Spanish population during 1997–2007, https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0010782410003276?via%3Dihub

(5)-Per approfondimenti: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2011/01/aborto-e-contraccezione-2236/; http://www.uccronline.it/tag/piu-aborti-con-contraccettivi/

(6)-Per approfondire: R. Pucetti, I veleni della contraccezione, ESD, Bologna 2013.

(7)-Fertilità e infertilità, quello che non si è detto, in Focus 22 settembre 2016, https://www.focus.it/scienza/salute/fertilita-e-infertilita-quello-che-non-si-e-detto

(8)- Cfr. Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, Terra e Cibo,  2015, pg. 50.

(9)-Papa Francesco, Laudato sii, n. 61.