Montini, proclamato santo da Papa Francesco, riusciva a vivere con gioia il suo rapporto con il Signore anche nei tanti momenti drammatici vissuti.
La bellezza della fede e della spiritualità di Paolo VI, proclamato santo da Papa Francesco il 14 ottobre, risiede in una caratteristica tutta sua: quella di cercare e trovare la gioia anche nei momenti di forte tribolazione e difficoltà attraversati durante il pontificato.
Le due parole preferite
Una forza non indifferente, dato che lui stesso aveva parlato di “fumo di Satana” nella Chiesa, denunciando ostacoli e cattiverie che provavano a scalfire il suo pontificato. Una forza che si evince dalle sue uscite pubbliche e dai suoi appunti personali. «Sovrabbondo di gioia in ogni mia tribolazione»: era questa l’espressione dell’apostolo Paolo che tornava spesso sulle sue labbra. E l’altra parola preferita era «certezza», quella propria del carisma di Pietro, ch’egli doveva rivivere per «confermare i fratelli nella fede».
L’esortazione apostolica
Questa spinta interiore generò un importante risultato: fu il primo Papa della storia a scrivere, (durante l’anno Santo 1975), un’esortazione apostolica sulla gioia cristiana (Gaudete in Domino), significativamente dedicata ai giovani.
La civiltà dell’amore
Proprio nell’ultimo giorno dello stesso anno volle insistere ripetutamente su «quella espressione programmatica, che venne alle nostre labbra proprio alla chiusura dell’Anno giubilare, quando esortammo tutti a promuovere, quasi a suo felice coronamento, “la civiltà dell’amore”. Sì, questa vorrebbe essere, specialmente sul piano della vita pubblica, la conclusione dell’ora di grazia e di buon volere, che fu l’Anno Santo, anzi il principio della nuova ora di grazia e di buon Volere, che il calendario della storia ci apre davanti: la civiltà dell’amore!» (31 dicembre 1975) (da “Paolo VI”, edizioni Ares).
La preghiera
Paolo VI, in virtù di questa sua forza d’animo, è anche l’autore di una preghiera da pronunciare nei momenti in cui la propria fede vacilla, quando dubbi e indifferenza sembrano togliere ogni speranza.
Signore, io credo; io voglio credere in te.
O Signore, fa’ che la mia fede sia piena.
O Signore, fa’ che la mia fede sia libera.
O Signore, fa’ che la mia fede sia certa.
O Signore, fa’ che la mia fede sia forte.
O Signore, fa’ che la mia fede sia gioiosa.
O Signore, fa’ che la mia fede sia operosa.
O Signore, fa’ che la mia fede sia umile.
Amen.
Gelsomino Del Guercio
16 ottobre 2018