ACS, sostenere con le intenzioni le Messe per i sacerdoti perseguitati

By 7 Novembre 2018Libertà Religiosa

“Vogliamo continuare ad aiutare i poveri e gli ammalati, e per farlo senza trascurare l’attività pastorale, abbiamo assolutamente bisogno del vostro sostegno”. Giunge dall’Alto Egitto l’appello ai benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre per l’annuale campagna di raccolta fondi da destinare alle intenzioni di Sante Messe a beneficio dei sacerdoti della chiesa oppressa e perseguitata. A scriverlo è Monsignor Botros Fahim Hanna, vescovo di Minya del copti cattolici. Come ricorda lo stesso presule nella propria lettera, nel maggio del 2017 la sua diocesi è stata colpita da uno dei recenti attacchi anticristiani più efferati, quello in cui Isis “trucidò 29 fedeli copti, la gran parte pellegrini che si stavano recando al monastero di San Samuele e che rifiutarono di convertirsi all’Islam sotto la minaccia delle armi, rinnegando la propria fede cristiana”.

Una terra da secoli bagnata dal sangue dei martiri cristiani l’Egitto, in cui i sacerdoti operano con non poche difficoltà e dove un sostegno come quello delle intenzioni di Sante Messe è vitale. “Anche i 46 Sacerdoti della mia diocesi – scrive monsignor Botros – hanno ricevuto nei mesi scorsi il vostro aiuto, essenziale poiché viviamo in un Paese dove perfino la costruzione di una chiesa può incontrare l’ostilità della comunità locale”.

Quella delle intenzioni di Sante Messe è una parte estremamente importante del sostegno di ACS alla Chiesa sofferente e vittima di persecuzioni. Lo scorso anno la Fondazione ha infatti potuto sostenere ben 40.383 sacerdoti nel mondo che hanno celebrato 1.504.105 Sante Messe secondo le intenzioni dei benefattori ACS, ovvero una ogni 21 secondi.

E come ogni anno, in occasione del 2 novembre, la Fondazione invita i cattolici italiani a far celebrare Messe per i propri defunti da parte dei sacerdoti della Chiesa che soffre. “In molti luoghi i sacerdoti subiscono la persecuzione e sono dei veri e propri soldati della Fede – aggiunge monsignor Botros -, si distinguono per il loro coraggio, custodiscono il sacerdozio come un dono e leniscono instancabilmente le sofferenze delle comunità dei fedeli”.

“Proprio la scorsa settimana a Santa Marta – afferma il direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro – il Santo Padre ha raccontato la struggente storia di un cristiano ucciso in odio alla fede, riportata da un padre sinodale. Il Pontefice ci ha ricordato ancora una volta come la persecuzione anticristiana accada ancora oggi. I nostri fratelli nella fede sono perseguitati e discriminati in tanti, troppi, Paesi al mondo. E noi possiamo e dobbiamo sostenerli, anche donando intenzioni ai sacerdoti che, spesso a costo della vita, si prendono cura di loro”.

Di Marta Petrosillo, ACS

24 ottobre 2018 – ACI Stampa

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