“Guardateci in modo un po’ diverso” è una serie di ritratti splendidi e drammatici. “Ida, sei una ragazza bellissima!”.“Una donna bellissima! Splendida fotografia!”. “Un taglio di capelli fantastico!”. Sono stati questi i commenti alla fotografia di una modella unica, pubblicata sul canale del National Geographic su Instagram. Si adatterebbero a qualsiasi foto di moda, se non fosse per il fatto che la modella non è una ragazza che lavora per una delle grandi case di moda ma Ida, un’adolescente con la Sindrome di Down, che posa con grazia e naturalezza per Marcin Zaborowski, giornalista e fotografo che lavora per National Geographic Polonia.
“Ho avuto il privilegio di realizzare una parte di una campagna sociale molto insolita (…) Scattare le fotografie è stato molto impegnativo (è stato il mio debutto in studio), ma sono felice soprattutto di aver avuto il privilegio di guadagnarmi il sorriso dei più piccoli per qualche ora”, ha scritto Zaborowski sul suo blog.
La sessione fotografica, parte della seconda edizione della campagna “Guardateci in modo un po’ diverso” (la prima ha avuto luogo nel 2016), spezza i tabù sociali. I volti felici e sorridenti delle persone affette dalla Sindrome di Down che vediamo attraverso la lente di Zaborowski non solo ci fanno familiarizzare con le persone Down, ma mostrano anche che la sindrome non è un ostacolo alla realizzazione dei propri sogni. Le fotografie sono state pubblicate sul sito web dell’edizione polacca del National Geographic.
Pensare alla disabilità in modo diverso
La campagna “Guardateci in modo un po’ diverso” è un’iniziativa dell’Associazione Familiari e Amici dei Bambini con la Sindrome di Down, o Iskierka, a Stettino (Polonia).
L’associazione vuole far sì che la Sindrome di Down e l’autismo non vengano associati a sofferenza e infelicità. Sul sito web figurano storie di persone che dimostrano che questa condizione non è la fine del mondo, ma piuttosto l’inizio di un’altra vita, ugualmente piena e felice.
Anziché paura e pregiudizio, offrono sorrisi e apertura agli altri. E guardando i volti felici delle foto di Zaborowski, è difficile non constatarlo nelle splendide persone che hanno accettato di far parte della campagna, che sperano di poter aiutare a ridurre la discriminazione nei confronti delle persone con abilità speciali e dare alle loro famiglie e ai loro amici coraggio e sostegno.
Anna Malec
Aleteia, 27 novembre 2018