Non è la prima volta che la moda si piega al gender diktat; ne abbiamo parlato a riguardo in articoli precedenti. Poco tempo fa c’è stata la collezione di moda gender free per bambini lanciata dalla cantante Celine Dion, e per fare un altro esempio, la linea d’abbigliamento gender neutral del marchio americano Mother.
Ebbene, dal 24 gennaio, in punti vendita presenti in tutto il mondo ed anche online, sarà presente la nuova linea lanciata da H&M, il colosso della moda low cost svedese, ed Eytys, marchio conosciuto per le scarpe no gender dalla suola spessa. Qual è la caratteristica di questa nuova linea?
Sarà unisex e senza vincoli di genere. Comprenderà sneakers, stivali in pelle, scamosciati e di cotone, giacche, maglie, pantaloni e jeans in materiali come twill, nylon e denim grezzo.
I capi d’abbigliamento avranno linee squadrate per minimizzare ogni differenza di genere e di età (la linea comprende anche accessori per bambini). Oltre ad essere ecosostenibili, i capi saranno dunque caratterizzati dalla nuova idea di “avanguardia” e di “civiltà”, cioè essere genderless.
Max Schiller, il Creative Director di Eytys ha affermato che “con questa collaborazione, speriamo di introdurre il cliente H & M alla nostra filosofia di un design robusto e senza pretese in cui l’utilità trionfa sull’abbellimento e gli stili abbracciano i generi”
Ed ancora, avrebbe detto che il look gender free ” promuove l’integrità, il modo di essere e la sicurezza in se stessi”.
Ci chiediamo come sia possibile che aumenti nelle persone la sicurezza, se si propone una linea d’abbigliamento in cui il concetto cardine è che maschi e femmine sono uguali e non c’è differenza né ci devono essere “etichette”. E cosa succede quando questo concetto viene inculcato in tenera età a furia di vestiti gender free, film gender free, musica gender free ecc…?
Che ognuno di noi, sin dall’infanzia, non sarà più sicuro di chi è veramente. Attenzione dunque a quello che si compra e si indossa. Perché ormai non ci si può fidare più di nessuno, tanto più di questi “colossi della moda” che vogliono a tutti costi costruire “un uomo nuovo“, né maschio né femmina, privo di genere, insicuro anche della propria identità.
Chiara Chiessi
19 gennaio 2019