EDITORIALE -Le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie

By 22 Febbraio 2019Attualità

Il tentativo della Regione Emilia Romagna seguita dalla Puglia e dalla Calabria di varare una legge regionale riguardante “l’ omofobia” non può lasciarci tranquilli, poiché verrebbe meno un pilastro fondante la giustizia nazionale, riassunto nella scritta presente in ogni tribunale: “La legge è uguale per tutti”.

In Italia, a tutti i cittadini, comprese le persone omosessuali, le normative e la giurisprudenza garantisce molteplici tutele; di conseguenza insultare o percuotere una persona omosessuale è un reato che ha la stessa gravità del colpire un eterosessuale, un disabile, una donna incinta o un bambino. E le pene per chi commette azioni delinquenziali sono presenti nel Codice Penale. E’ carente, invece, come purtroppo costatiamo ogni giorno, la certezza della pena e l’espiazione di questa,  poiché per incomprensibili motivazioni, spesso, le pene sono ridotte nel tempo anche a coloro che hanno commesso abominevoli delitti. Caso emblematico fu la sospensione della pena, nello scorso gennaio, a un adolescente e a un giovane accusati di aver bruciato nella sua auto, dove dormiva, un clochard marocchino di 64 anni. La giustificazione dei due: “Volevamo soltanto fargli uno scherzo…”. Invece l’hanno bruciato vivo!

Tornando alla cosiddetta “omofobia”, è da anni che alcuni senatori e deputati del PD tentato l’approvazione di una legge. Il caso più conosciuto riguarda il “DDL contro l’omofobia e la transfobia”, presentato dal deputato Ivan Scalfarotto, per ampliare la Legge 205/1993 detta “Reale-Mancino” nei confronti di chi manifesta disappunto alle unioni civili di due persone dello stesso sesso, all’adozione da parte loro dei bambini o alla possibilità di procurarseli al mercato degli embrioni o degli uteri in affitto. A detta di Scalfarotto, il manifestare tali opinioni è un “reato d’opinione” nei confronti delle persone omosessuali.  Con la conclusione della XVII° Legislatura nel marzo 2018 il DDL decadde ma, come si usa dire, tre Regioni stanno tentando di far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, non rendendosi conto che introdurre un’ aggravante specifica a favore delle persone omosessuali provocherebbe inaccettabili discriminazioni nei confronti di tutti. Alcuni cittadini sarebbero maggiormente protetti rispetto ad altri, si creerebbero disparità in sede penale nei confronti di uno stesso reato, s’imporrebbero intollerabili limitazioni alla libertà costituzionale di espressione del proprio pensiero e alla protezione del diritto di opinione. Ritorneremmo all’orwelliana fattoria dove: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Noi, siamo più che convinti, che le persone omosessuali sono cittadini che devono vantare diritti pari a tutti gli altri, ma l’esigerne di più per loro, non solo è errato  ma è un’evidente discriminazione del “signor qualunque”.

In Italia esiste un emergenza omofobica?

No. E ciò è confermato dai dati

Nel giugno 2015 il “Pew Research Center”, un think tank statunitense che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici…, ha pubblicato un rapporto che indicava l’Italia l’ottavo paese più tollerante al mondo nei confronti dell’omosessualità. Non solo, secondo questa la ricerca, l’Italia si piazza al quarto posto mondiale, dietro Corea del Sud, Stati Uniti e Canada, tra i Paesi che hanno compiuto i maggiori passi avanti nell’accettazione dell’omosessualità negli ultimi sei anni (1).

Possediamo anche altri dati “più nostrani”. Nel rapporto dell’Arcigay pubblicato il 17 maggio 2017 in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, si parla di 196 episodi di omofobia e transfobia avvenuti in Italia nel 2016 (2). Certamente troppi per un Paese civile, ma senz’altro non da emergenza se confrontati con altri dati pubblicati dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale relativi allo stesso periodo. Si pensi, ad esempio al “femminicidio”: 4.038 donne  hanno subìto violenze sessuali nel 2016, oltre 12.117 maltrattamenti in famiglia e 12.320 atti persecutori. Per non parlare della pedofilia, dove ogni 72 ore un minore è vittima di abusi sessuali, ma solo 1 su 3 secondo il rapporto di Telefono Azzurro 2016, la denuncia. E, il 25% dei casi, avvengono tramite web

Ha affermato Mario Adinolfi, giornalista, presidente del “Popolo della Famiglie” e autore del best-seller “Voglio la mamma”, un libro che pone al centro la figura della donna e della  maternità. “La discriminazione oggi riguarda i canoni estetici: è discriminato un disabile, una persona di colore, un obeso. Le cose, oggi, sono molto cambiate. Un adolescente omosessuale non è discriminato, uno che pesa 100 kg invece sì”. La sua conclusione: “Accusano di omofobia tutte le persone che pongono una questione centrale, ossia il tema dei figli. Questi possono nascere da una coppia omosessuale? Tutti quelli che rispondono no a questa domanda e negano la possibilità alla famiglia omogenitoriale di essere considerata tale, sono accusati di omofobia”(3).

 

Queste leggi regionali mascherano il tentativo dei movimenti LGBT di presentarsi all’opinione pubblica “vittime di intolleranza e di violenza”; fatto non vero. E anche  “l’emarginazione” è falsa, poiché oggi le persone omosessuali occupano giustamente posizioni di potere in ogni settore. Di conseguenza non occorre nessuna legge particolare per tutelarli!

Ammoniva C.L. De Secondat de Montesquieu, giurista e pensatore politico francese (1689-1755) che “le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie”. Purtroppo, quando l’ideologia è assunta dalla politica, “i particolarismi” trionfano sul bene comune.

Don Gian Maria Comoli

NOTE

(1)Titolo della ricerca: The Global Divide on Homosexuality. Greater Acceptance in More Secular and Affluent Countries (http://www.pewglobal.org/2016/06/04 /the-global -divide-on-homosexuality)

(2)https://www.tpi.it/2017/05/17/ dati-arcigay-omofobia-italia-2017/)

(3)Intervista a Radio Cusano Campus, emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, dicembre 2018 (https://www.unicusano.it/blog/universita/radio-cusano-campus-notizia-approfondimento-nascono-air)

(4) )Lo spirito della legge, vol II, Rizzoli, pg. 733.