«È imbarazzante ammettere di essere stato così stupido da credere che avrei potuto veramente cambiare sesso. Nessuno può cambiare sesso, è impossibile, è un’illusione, è una malattia mentale»: se pronunciate da chiunque altro, le parole di Walt Heyer sarebbero soggette a censura, politicamente troppo scorrette, semplicemente inaccettabili in una società che presenta il cosiddetto “cambiamento sessuale” come un percorso possibile per superare la diagnosi di “disforia di genere” e utile per superare il dolore di chi si sente «nato nel corpo sbagliato». Ma Walt Heyer non ha paura di essere zittito o contraddetto, perché questa illusione l’ha vissuta sulla propria pelle e ne ha pagato le conseguenze.
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