Un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco a Toulfé durante la Messa domenicale, nel nord del Paese, uccidendo 4 fedeli. Altri due sono rimasti gravemente feriti.
Un’altra chiesa è stata colpita dalla furia jihadista in Burkina Faso. L’attacco di domenica è avvenuto, ancora una volta, nel nord del Paese a maggioranza musulmana ormai completamente alla mercé di vari gruppi armati islamici, sia autoctoni che provenienti dal vicino Mali. Quattro persone sono state uccise mentre altre due sono rimaste gravemente ferite. «Gli islamisti hanno preso di mira una chiesa nella cittadina di Toulfé», ha fatto sapere ieri monsignor Justin Kientega, vescovo di Ouahigouya. «Tra le vittime ci sono alcuni catechisti e fedeli che avevano iniziato a pregare in attesa che cominciasse la Messa domenicale. All’improvviso – ha continuato Kientega –, sono arrivati i jihadisti nella parrocchia di Notre Dame de tout joie de Titao. Preghiamo per i martiri, per le loro famiglia e per la pace nel nostro Paese». Secondo le prime ricostruzioni, otto individui armati sono giunti nella cittadina a bordo di quattro moto. Il parroco non era ancora arrivato. Dentro la chiesa i catechisti e i fedeli recitavano alcune preghiere. Dopo aver fatto uscire tutti, i jihadisti hanno sparato contro diverse persone nel giardino della parrocchia. «Alcuni miliziani sono però tornati dentro la chiesa e hanno distrutto la statua della Vergine Maria – ha confermato alla stampa uno dei sopravvissuti che preferisce mantenere l’anonimato per questioni di sicurezza –. Gli aggressori sono fuggiti dopo aver rubato altre due moto alla gente del posto».
Le strade di Toulfé sono vuote. Gli abitanti hanno paura di uscire di casa. Secondo la stampa locale, vari civili si sono «rifugiati anche nella boscaglia attorno». È il terzo attentato jihadista contro i cristiani in Burkina Faso nelle ultime settimane. Il 14 maggio sono state uccise quattro persone appartenenti alla parrocchia di Notre-Dame du Lac a Singa, nel centro-nord del territorio. I fedeli stavano riportando in chiesa la statua della Vergine dopo aver partecipato a una processione. Gli individui armati avevano risparmiato i bambini, ma dopo aver ucciso gli adulti, hanno distrutto anche la statua. Qualche giorno prima, invece, i militanti islamici hanno fatto irruzione in una parrocchia nella località settentrionale di Dablo. Sono rimasti uccisi il sacerdote e altri cinque parrocchiani. «Dalla caduta dell’ex presidente, Blaise Compaore, nel 2014, il Burkina Faso è rapidamente imploso – affermano gli esperti –. Il nuovo capo di Stato, Marc Kabore, è incapace di gestire l’ondata jihadista a causa di una pessima relazione con l’esercito».
La capitale Ouagadougou ha subito tre attentati negli ultimi tre anni. Sebbene non esistano stime precise, sono oltre 400 le vittime del jihadismo dal 2015. Le forze militari burkinabé hanno spesso commentato che non vogliono rischiare la loro vita per un Paese sempre più instabile a causa della mancanza di leadership politica. La crisi sembra quindi destinata ad aggravarsi.
Matteo Fraschini Koffi,
27 maggio 2019
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