CORONAVIRUS, L’OGGI E IL DOMANI: La riscoperta del bene comune – Riflessioni di Mons. Crepaldi(3)

By 25 Aprile 2020Pillole di saggezza

Continuiamo l’analisi del Documento di Mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste.

Mons. Crepaldi nelle scorse settimane ci ha spiegato i motivi per cui “nulla sarà come prima” e sette giorni fa ci ha ricordato che l’uomo dovrà instaurare  un nuovo rapporto con la natura che abbandoni il “naturalismo ideologico” che ha caratterizzato la maggioranza dei discorsi sull’ecologismo,  dimenticando “l’uomo” che è il centro del creato affidatogli da Dio secondo ragione e perché lo utilizzasse e lo dominasse con sapienza. Oggi, la riflessione di mons. Crepaldi ci richiama un valore fondamentale per ogni società: il bene comune.

 

La partecipazione al bene comune

Si richiede una partecipazione etica perché in causa c’è il bene comune. L’epidemia da coronavirus contraddice tutti coloro che hannosostenuto che il bene comune come fine morale non esiste. Se così fosse, per cosa si impegnerebbero tutte le persone che, dentro e fuori le istituzioni, si danno da fare e lottano? A quale impegno sarebbero chiamati i cittadini con le ordinanze restrittive se non ad un impegno morale per il bene comune? Su quale base si dice che alcuni comportamenti in questo momento sono “doverosi”? Chi negava l’esistenza del bene comune o chi affidava il suo conseguimento solo a delle tecniche, ma non all’impegno morale per il bene, oggi è contraddetto dai fatti. È il bene comune a dirci che quello della salute è un bene che tutti dobbiamo promuovere. È il bene comune a dirci che la parola Salus ha due significati.Questa esperienza del coronavirus sarà fatta lievitare alpunto da approfondire e allargare questo concetto del bene comune? Mentre si lotta per salvare la vita di tante persone, gli interventi di aborto procurato non cessano, né cessano le vendite delle pillole abortive, né cessano le pratiche eutanasiche, né cessano i sacrifici di embrioni umani e tante altre pratiche contro la vita e la famiglia. Se si riscopre il bene comune e la necessità di una corale partecipazione in suo favore nel campo della lotta all’epidemia, si dovrebbe avere il coraggio intellettivo e della volontà di estendere il concetto fino a là dove naturalmente deve essere esteso.

 

(https://www.diocesi.trieste.it/2020/03/20/coronavirus-loggi-e-il-domani/)

Fine terza parte (continua)