I medici e gli operatori sanitari sono in prima linea per far fronte all’epidemia da coronavirus scoppiata in Italia, eppure rischiano guai giudiziari. Le cronache parlano di medici denunciati e di Procure in campo: sull’argomento si è espresso Carlo Nordio in un’intervista rilasciata a Italia Oggi. “Denunciare un medico non costa nulla, non serve nemmeno l’avvocato. È sufficiente un esposto generico e tutta la macchina giudiziaria si mette in modo”, ha spiegato l’ex procuratore aggiunto di Venezia.
Oltre il 90% di queste indagini si chiude con assoluzioni o archiviazioni, ma i medici sono esposti a “gravose spese legali, oltre allo stress psicologico di sapersi inquisito e alla notorietà negativa derivante dalla pubblicazione della notizia. Medici e giudici devono lavorare tranquilli – ha sottolineato Nordio – perché il loro mestiere da un lato è a forte rischio di errore, e dall’altro incide su beni primari, la salute e la vita, la libertà e l’onore”. Per l’ex procuratore il discorso non è però limitato alla sanità, ma è molto più generale: “Questo è un Paese ingessato dalla burocrazia e da una legislazione elefantiaca, contraddittoria e oscura. L’auspicio è che questa epidemia elimini tante assurdità, tanto vecchiume nel nostro asfittico sistema normativo”.
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09 aprile 2020