Durante la pandemia si corre talvolta il rischio di mettere in secondo piano alcune pratiche tanto preziose quanto necessarie per la vita di numerosi cittadini. Una di queste è certamente la donazione degli organi, di cui in Italia si è celebrata domenica 19 aprile la giornata nazionale. L’intervista al professor Franco Locatelli, che ringrazia anche gli italiani per i sacrifici compiuti durante queste settimane di chiusura ed ammonisce dall’avere comportamenti che annullerebbero i progressi ottenuti nella lotta al nuovo coronavirus.
L’immagine del fiammifero che sta per spegnersi, ma un attimo prima di farlo riesce ad accenderne un altro è, forse, quella più significativa . La donazione degli organi è anche e soprattutto questo: l’ultimo atto di generosità prima che l’anima abbandoni il corpo . Una scelta che può fare ciascuno ed in qualunque momento, anche dopo aver letto questo articolo. Aderire è possibile e necessario per salvare vite. Anche in tempo di pandemia. In questi giorni, giustamente si esaltano le capacità mediche e scientifiche di quei soggetti che, grazie a studio e passione, riescono a guarire moltissime persone colpite da un male nuovo e per certi versi ancora sconosciuto. Ognuno di noi, seppur in modo diverso, può avere oggi la certezza di salvare, in un tempo indefinito, una o più vite. Donando. Un gesto questo che Papa Francesco lo scorso aprile definì non solo un “atto di responsabilità sociale”, ma anche “espressione della fraternità universale”.
Un calo inevitabile
Anche le sale operatorie durante l’emergenza coronavirus sono, inevitabilmente, condizionate dalla pandemia. Numerosi reparti negli ospedali sono stati trasformati in posti letto per i malati di Covid-19 e, grazie ad uno sforzo straordinario del sistema sanitario, sono aumentati in modo importante anche i posti in terapia intensiva. Questo ha comportato un calo fisiologico delle donazioni di organi, diminuite di circa il 23% rispetto a dodici mesi fa. Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 i donatori utilizzati, infatti, sono stati 127, contro i 166 dello scorso anno. Ad incidere, come detto, anche l’eccezionalità della situazione delle terapie intensive.
Aumentano i donatori
Un dato che però non deve scoraggiare: nei primi due mesi dell’anno, infatti, si era registrato un aumento del 13% rispetto al 2019. L’aspetto positivo da evidenziare ancora con più forza è un altro: il numero dei consensi per la donazione degli organi è infatti in aumento di quasi 8 punti percentuali rispetto a dodici mesi fa. Dall’inizio dell’emergenza legata alla pandemia, i “no” alle donazioni di organi sono scesi fino al 25,3%, mentre lo scorso anno erano intorno al 33%. Inoltre, rispetto ai primi due mesi del 2020, c’è stato un ulteriore progresso pari ad un punto e mezzo percentuale.
Tanti i trapianti in pazienti pediatrici
“Questa tragica situazione pandemica deve ancora di più alzare il livello di sensibilità sulla donazione d’organo”. Lo afferma nell’intervista a VaticanNews il professor Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di oncoematologia al Bambino Gesù e presidente del Consiglio Superiore di Sanità. “Donare gli organi può contribuire in maniera decisiva a riallacciare fili di percorsi esistenziali che – aggiunge – altrimenti rischiano di andare irrimediabilmente persi”. Locatelli vuole quindi condividere “due informazioni recenti: un numero consistente di trapianti di fegato e di rene avvenuti in questi giorni in pazienti pediatrici”, e poi “il trapianto con cellule staminali per un bambino, il cui donatore era turco”. “Questo – evidenzia – è un esempio di significativa operatività messa in campo dal sistema Paese, nonché di bio-solidarietà da parte del donatore turco”.
Intervista a Franco Locatelli
Irrealistico vaccino a settembre
Nell’intervista, il professor Locatelli ha sottolineato come i progressi delle ultime settimane siano frutto “dei comportamenti virtuosi dei cittadini e delle restrizioni” decise dal Governo, non certo “da un indebolimento del nuovo coronavirus”. “Non vi fossero state queste misure implementate – afferma – avremmo assistito ad una tragedia più grande in termini di vite perse”. Adesso è “cruciale, importantissimo non vanificare con i nostri comportamenti quanto ottenuto”. Inoltre, secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità è “non solo altamente improbabile, ma addirittura irrealistico pensare di poter avere un vaccino a disposizione già per il mese di settembre”, dunque prima della stagione autunnale. Questo, sottolinea, “perché ci sono dei passaggi sia sulle valutazioni di sicurezza che sull’efficacia del vaccino che non sono minimamente eludibili”.
La Giornata nazionale
In occasione della Giornata nazionale della donazione, che si è svolta domenica 19 aprile, il Ministero della Salute ed il Centro nazionale trapianti hanno invitato i cittadini a scaricare online il tesserino che attesta la volontà alla donazione dal sito diamoilmegliodinoi.it, a firmarlo e a conservarlo nel portafogli tra i documenti. Un gesto che in questi giorni hanno compiuto pubblicamente il ministro italiano della Salute Roberto Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e lo stesso Franco Locatelli, quest’ultimo nel corso della conferenza stampa della Protezione civile dello scorso venerdì 17 marzo.
Andrea De Angelis
20 aprile 2020
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