Il governo Conte è la via più breve per trasformare un paese industrializzato in un bananeto. Come spiega Lupi nel suo formidabile sfogo in Parlamento contro il “Cura Italia”.
Siccome il virus non bastava, sta per arrivare agli italiani una legnata di oltre 8 milioni e passa di cartelle esattoriali. Sogno o son desto? Dovevate scegliere proprio la fase 2 e dare alla gente la bella sensazione di uscire per la prima volta di casa, solo per andare a pagare cartelle di multe, penali e tasse? Ma Beppe Grillo è un agente sottocopertura del fisco? E chi sono i suoi 300 fan eletti in Parlamento? I maghi Otelma di come si trasforma un paese industrializzato in una vendemmia delle banane? Un popolo vivo in una folla di kulaki da reddito di cittadinanza?
Molto opportunamente il deputato Maurizio Lupi, che da quando è passato al gruppo misto è diventato un leone dal gattone che era, ha dichiarato irricevibile, a nome di tutto il suo gruppo, il decreto Cura Italia. Grande intervento. Applausi.
Quindi. Non è solo uno scherzo che sembra uscito dalla Zanzara. Ma mettici l’indifferenza alle cartelle del fisco. Mettici la nazionalizzazione dell’Alitalia che c’entra un tubo con l’emergenza Covid. Mettici 18 adempimenti da studio di commercialisti per il piccolo imprenditore che domanda di 25 mila euro di prestito statale. Mettici che non c’è niente che smentisce l’Inail che ha appena comunicato che i datori di lavoro risponderanno penalmente e in solido se i loro dipendenti si ammalano.
E mettici che pure agli “eroi”, i “nostri in trincea”, i medici e operatori sanitari di cui fino a ieri si narravano le gesta, gli “immani sacrifici” e “i veri e propri miracoli”, il decreto ha rifiutato lo scudo giuridico, dunque stessa situazione dei datori di lavoro, e continueranno a essere trascinati nei tribunali, a ingolfare di nuove cause una giustizia già al collasso.
Mettici che il “codice degli appalti” che già ha bloccato i cantieri in condizioni di pace, figuratevi sotto il Covid-19, lo hanno lasciato così com’era perché a Roma c’è un palazzo pieno di controllori messi lì da Raffaele Cantone che mica possono essere trasferiti all’Alitalia o in Rai. Mettici che, si capisce, non ci metteranno un euro fin quando non arrivano i soldi europei, ma che, salvo eurobond o simili, dovranno però essere esclusivamente destinati alle spese ospedaliere per il seguito dell’emergenza Covid.
Mettici che Conte governa da solo con i Pd Roberto Gualtieri, DavidSassoli e Paolo Gentiloni che fanno quello che fa l’altro Pd, Sandro Gozi, alla corte di Emmanuel Macron. Ovvero i cortigiani di Palazzo Ue germanico. Beh, altro che chiavica! Col “Cura Italia” ci vogliono proprio intubare del tutto. Per non essere volgari.
E adesso vi do un’altra bella notizia. Simpatico quel Giuseppi lì, eh? Bene, sappiate che come non si è mai visto in un paese democratico un presidente del Consiglio che – per di più in condizioni di “guerra” – convocasse una conferenza stampa per attaccare i connazionali che stanno all’opposizione, che non si è mai visto un premier (eccetto, caso vuole, l’ultimo Gentiloni poi finito a fare il commissario europeo all’Economia) che come ha fatto il very happy Giuseppi Conte continua a tenere per sé, dopo averla tenuta nel governo precedente e politicamente opposto, anche la delicatissima delega ai “servizi di sicurezza”. Perciò, occhio se state già meditando di andarli a prendere coi forconi.
Questi da maggio hanno in mano, esecutiva e operativa, la legge che col trojan autorizza intercettazioni anche dalla tazza del vostro cesso. Hanno in mano la “prescrizione mai”. E hanno sempre la “spazzacorrotti” che ti inventa un reato come respiri politica impegnata senza essere uno di loro.
Matteo Salvini è già fritto se invece di preoccuparsi di queste cose fa i video che se la prendono con i carcerati. I quali hanno diritto, dove abbiano diritto, a stare in libertà provvisoria e, specialmente, a condizioni di detenzione da non farli crepare come topi di pandemia in cella. Salvini è perduto se va avanti a fare il forcaiolo che fa la scimmia ai cinquestelle. Perciò gli auguriamo di riprendersi. E di ascoltare più i suoi amici poeti che certi suoi fan trogloditi.
Perché, ragazzi, il governo Conte è un fallimento vero. È una semina da bananiero costaricano. E una reale bomba a tempo. Questi andranno a sbattere contro la testarda realtà, come dice Lupi. Però, sapete, tengono più che mai famiglia anche i trecento che stanno con la forchetta sul tonno dopo aver aperto la scatoletta del Parlamento: quanti italiani si spaccheranno la testa prima che questi vadano a sbattere?
So anch’io che adesso lo Spiegel tuba come una Tortorella e fa la scenetta per descrivere l’Italia di Conte come una Svezia con le palle. E la Merkel, come un Trump col reggicalze. Eh, ci credo! E dove lo trovano più un governo così scemo? Che instupidita e immobilizzata l’Italia, ci penseranno lassù in Germania a farci popolo di mandolini e camerieri?!
Luigi Amicone
27 aprile 2020