Le PARITARIE: una risorsa basilare per la Scuola

By 22 Maggio 2020Attualità

Nel “Decreto Rilancio” il ruolo di “cenerentola” è toccato alle Scuole Paritarie per le quali era prevista in prima battuta una somma ridicola di 80 milioni cui si sono aggiunti per le ampie proteste altri 70 milioni, rispetto al miliardo e mezzo concesso al settore scuola. Sono però, ha dichiarato suor Anna Monia Alfieri da anni in prima linea nella difesa della libertà di educazione: “Briciole, che non risolvono il problema”. Questa scelta ci obbliga a due riflessioni; una economica e una motivazionale.

Partiamo dall’economica per chiarire che le scuole paritarie producevano ieri un ingente risparmio per la collettività, e potranno proseguire ciò unicamente se sopravvivranno.

Giustifichiamo questa affermazione con i “numeri”. Secondo i dati del MIUR nell’ anno scolastico che sta terminando erano presenti in Italia 12.547 istituti (7.955 cattolici – 63,4% del totale), frequentati da 866.805 alunni, oltre 17.641 con disabilità. E, in questi istituti, operano tra personale docente e non docente circa 88.000 lavoratori.

SUDDIVISIONE degli ALUNNI tra SCUOLA STATALE e SCUOLE PARITARIE.

SCUOLA TOT. STUDENTI SC. STATALI SC. PARITARIE
Infanzia 1.447.385 901.052 524.031
Primaria 2.706.152 2.443.092 167.667
Sec. 1 grado 1.763.316 1.628.899 65.406
Sec. 2 grado 2.808.968 2.626.226 109.701
Totale 8.740.821 7.599.259 866.805

Dicevamo che le scuole paritarie dovrebbero essere ritenute dallo Stato una “manna” per i cospicui risparmi. Secondo il MIUR il costo medio per alunno che la scuola paritaria deve sostenere è di circa 5.254 euro contro gli oltre 6.000 euro delle scuole statali. Per altre fonti, il costo di un alunno della scuola statale. raggiunge i 7.000 euro

COSTO MEDIO PER ALUNNO: confronto tra scuole statali e scuole paritarie (secondo i dati del MIUR)

SCUOLA ONERI

SC. STATALI

ONERI dello Stato per le SC. PARITARIE RISPARMIO dello Stato per  alunno
Infanzia 5.278 1007 4.271
Primaria 5.704 360 5.344
Sec. 1 grado 6.348 295 6.053
Sec. 2 grado. 6.694 370 6.324
Media totale 6.006 752 5.254

Che cosa rimborsa ogni anno lo Stato alle scuole paritarie e alle famiglie di questi alunni? Per l’anno 2019/20 alle scuole paritarie è previsto un rimborso di 548,7 milioni di euro e alle famiglie (unicamente dell’infanzia e delle secondarie di secondo grado) una detrazione media di 158,4 euro per un totale di 100,4 milioni di euro. Totale costi dello Stato per le scuole paritarie: 651 milioni di euro. Mentre, se tutti questi alunni frequentassero le scuole statali, il loro costo sarebbe di 5.308.132.830 euro.

Ora, a seguito della pandemia e per la totale incompetenza di questo Governo composto di “politicanti” che “navigano a vista” e non da “statisti” che programmano razionalmente il futuro, tutto potrebbe capovolgersi, infierendo un colpo mortale alla tragica situazione economica del Paese.

Perché?

Senza aiuti economici, o con le “briciole” alle scuole paritarie che oltretutto, anche in questi mesi di lockdown hanno dovuto pagare i loro dipendenti con entrate ridotte da parte delle famiglie, si prevede che il 30% delle scuole paritarie non riaprirà. E ciò comporterà un notevole incremento dei costi per lo Stato, oltre insormontabili problemi logistici che metteranno maggiormente in crisi una scuola statale già al collasso, e che fatica a trovare soluzioni per un’ “apertura in sicurezza” a causa della mancanza di spazi essendo troppe classi sovraffollate. Di conseguenza, il demenziale progetto del ministro Azzolina delle lezioni “metà a scuola, metà a casa” tramite la “Didattica a distanza”. Una proposta definita da molti inaccettabile per l’enorme peso scaricato sulle famiglie, e per i danni che provocherebbe alla formazione intellettuale e umana degli studenti. E allora “le idee” di Azzolina e dei suoi consulenti: scuola all’aperto dimenticando che ci stiamo avviando verso l’inverno, oppure nei cinema con nuovo incremento dei costi.

“NUMERI”, “COSTI” E “FABBISOGNO DI AULE” SE NON APRIRANNO IL 30 % DELLA SCUOLE PARITARIE

SCUOLA STUDENTI COINVOLTI EXTRA-COSTI
Infanzia 172.930 912.796.755 + 10.170 aule*
Primaria 55.330 315.628.953 + 3.254 aule
Sec. 1 grado 21.584 113.018.343 + 1.269 aule
Sec. 2 grado 37.201 237.970.465 + 2.188 aule
Totale 286.046 1.607.775.372 + 16.881 aule

                      (Il numero della aule è stato calcolato per 17 studenti per aula)

Questi numeri dovrebbero non solo preoccupare Giuseppe Conte per evitare a settembre un caos già previsto ma spronare il Governo a stanziare un idoneo aiuto a Istituti e famiglie poiché sui numeri non si può barare. Dubitiamo però che questo Governo abbia la capacità di compiere questo atto di saggezza!

Però, un discorso puramente economico è incompleto, essendo in gioco un valore molto più ampio: la libertà educativa delle famiglie.

Un “diritto” che deve motivare tutti ad esigere dallo Stato, come già avviene in vari Paesi europei, la possibilità di scegliere liberamente la scuola per i propri figli, senza costi aggiuntivi. Tutto ciò è presente anche nel “principio di sussidiarietà”, previsto dall’articolo 118 della nostra Costituzione ma spesso inattuato nella storia della nostra Repubblica, come pure richiede il superamento dell’anacronistico e ideologico articolo 33 della Costituzione, che così recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Uno Stato che per decenni ha massificato e burocratizzato tutto, e che vorrebbe strumentalizzare la pandemia riprendere questo nefasto percorso. Ma, uno Stato che impone come gestire la scuola, l’assistenza e la sanità e che interferisce nella famiglia a livello educativo, oltre che negare molteplici diritti e sopprimere il principio di sussidiarietà, non raggiungerà mai le sue finalità sociali e il bene comune, essendo “lontano” dalle esigenze del territorio e del cittadino, mentre una reale e leale “concorrenza” tra Stato e privato no-profit, offre  prestazioni più efficienti a un costo minore, producendo un soddisfacimento nell’utente.

Ha affermato Papa Francesco il 3 ottobre 2014 in un discorso ai partecipanti alla plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee: “Dobbiamo sostenere i genitori nella responsabilità di educare i figli, tutelando il loro imprescindibile diritto a dare ai figli l’educazione che ritengono più idonea. I genitori, infatti, rimangono i primi e principali educatori dei loro figli, pertanto hanno il diritto di educarli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose”.

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