Quale sostegno offre al malato la Madonna, definita Sede della Sapienza e Salute degli Infermi? Cecilia.
La Madonna, ininterrottamente, protegge ogni uomo come una Madre e una Mediatrice, quindi anche nella malattia avendo Lei vissuto numerosi momenti di tribolazione e di dolore. Gesù nacque in un ambiente povero e disagevole (cfr Lc. 2,1-7); immediatamente la fuga e l’esilio in Egitto per sottrarsi ad Erode che mirava ad uccidere il bambino (cfr Mt. 2,13-18). Rientrata in Palestina, il vecchio Simeone nel tempio di Gerusalemme definendo Gesù «segno di contraddizione», le profetizzò che «una spada le avrebbe trapassato il cuore» (cfr Lc 2,34-35). Fu angosciata per lo smarrimento del Figlio dodicenne nel tempio di Gerusalemme e per la sua incomprensibile risposta: «Perché mi cercavate? Non sapete che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?» (cfr Lc. 2,41-51). Il ministero pubblico di Gesù causò alla Madre alcune sofferenze. Alle nozze di Cana, di fronte alla sua premura per i due sposi in difficoltà, Cristo dichiarò: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora» (cfr. Gv. 2,1-10). Nel corso di una predicazione, quando l’avvisarono della presenza della madre, Gesù rispose: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (cfr Mt. 12,46-50). Ma il momento più atroce fu la passione e l’uccisione del Figlio. Forse a Gerusalemme, Maria era tra quella folla che alla domanda di Pilato se liberare Gesù o Barabba, urlò la scarcerazione del delinquente. Eppure, quelle persone, alcuni giorni prima, avevano acclamato il Cristo, ascoltata la sua predicazione ed assistito ai suoi miracoli. Maria, infine, fu con Gesù sulla via del Calvario (cfr Lc. 23,27-29), e ai piedi della croce accolse l’ultima raccomandazione, quando il Signore disse alla Madre indicandole Giovanni: «Donna, ecco tuo figlio!» e all’apostolo: «Ecco tua madre» (cfr Gv. 19,25-30). Inseguito, Gesù morto, fu deposto sul suo grembo e lo accompagnò al sepolcro. La Madonna, accogliendo la vocazione di «Madre del Redentore», incluse anche quella di «Madre del Crocifisso»; di conseguenza, possiamo applicare anche a Lei, le parole del profeta riguardanti il Messia: «Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore» (Lam. 1,12).
Quale ruolo esercita la Madonna?
L’ufficio di mediatrice tra gli uomini e il Signore Gesù, avendo sul cuore del Figlio un potere straordinario. San Bernardo affermava: «Dio ha voluto che noi avessimo tutto per mezzo di Maria». Papa Leone XIII, nell’enciclica Jucunda semper (1894), approfondì il concetto: «Tutta la grazia comunicata al mondo attuale segue questo triplice e ordinatissimo processo; da Dio a Cristo, da Cristo a Maria, da Maria a noi» (27). E il Concilio Vaticano II spiegò: «Con la sua materna carità Maria si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinante e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata dalla Chiesa con i titoli di Avvocata, Soccorritrice, Mediatrice» (Lumen gentium, 42).
E’ confortante nella sofferenza una vicinanza amica come quella della Madonna che ponendosi a fianco del malato intercede per la salute del corpo e per la salvezza dello spirito. Tuttavia, la mediazione che imploriamo dalla Madonna non può trasformarsi in un semplice ossequio che potrebbe offuscare la centralità del Cristo. Anche a noi, come agli sposi di Cana, ribadisce: « Fate come vi dice Gesù…». Infatti a quelle nozze, associando alla certezza di essere esaudita l’estrema prudenza della domanda, implora da Gesù una soluzione, senza avvalersi del suo ascendente materno per imporre quella decisione che il Figlio successivamente adotterà.
Quando teologia e devozione mariana si fondono in una sublime poesia, il pensiero corre al Canto XXXIII del Paradiso della Divina Commedia: «Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio (…). Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia a te non ricorre, sua distanza vuol volar sanz’ali».
don Gian Maria Comolli