Cinquestelle senza vergogna: da sempre “no tutto”, ora vogliono il tunnel sullo stretto. È il movimento della capovolta.
Prima o poi a qualche bravo scrittore verrà l’idea di scrivere un libro sulle giravolte dei cinquestelle. “Tutto in streaming, viva la trasparenza!”, e oggi tutto al buio. “Solo due mandati, no ai professionisti della politica!”, e oggi deroghe su deroghe. Nessuna sorpresa: il M5s è sempre stato il nulla col vuoto pneumatico intorno, logico che il vuoto possa essere scambiato con altro vuoto. Ieri con l’intervista sulla Stampa al viceministro grillino alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri se ne è avuta l’ennesima riprova.
Aboliremo i terremoti
Già Giuseppe Conte se ne era uscito con dichiarazioni a favore del Ponte sullo Stretto, quello che, quando lo voleva Berlusconi, non andava bene, ma ora i cinquestelle hanno avuto un’idea nuova: il tunnel. Che poi è un’idea del 1870 dell’ingegner Carlo Alberto Navone su cui, soprattutto i geologi, hanno parecchie perplessità dato il rischio concreto di attività sismiche nella zona. Ma si sa, per i grillini nulla è impossibile: dopo aver abolito la povertà e le scie chimiche, ora potrebbero riuscirci coi terremoti.
Grande opera di distrazione di massa
Più interessante è registrare l’evoluzione di un movimento pronto a rimangiarsi tutto. Persino gli allarmi del suo guru: era il 28 settembre 2016, governo Renzi, quando Beppe Grillo twittò commenti al veleno contro l’idea del premier di riaprire il discorso del Ponte di Messina. Quando i politici fanno dichiarazioni in tale senso, era il ragionamento del comico, significa che vogliono distrarre il paese dai problemi reali. «È il trionfo del nulla politico che i partiti hanno da offrire in un Paese che ha il record di disoccupati, soffocato dal debito, con dieci milioni di poveri, che ha perso il 22% della produzione industriale dall’inizio della crisi». Adesso, invece, che c’è il Covid e il debito pubblico alle stelle, ma al governo c’è il buon Conte, allora no, parlare di tunnel o ponte sullo stretto non è una “grande opera di distrazione di massa”.
Vai col diesel
Ieri Cancelleri sulla Stampa ha difeso l’evoluzione dei grillini: «Questa sarebbe un unicum rivoluzionario», «ecosostenibile», che darebbe una «chance al Sud». Ben vengano le opportunità per il Sud, ma quanta acqua è passata sotto i ponti (è il caso di dirlo) da quando Grillo si schierava “senza se e senza ma” coi No Tav. Come scriveva ieri Paolo Griseri sempre sulla Stampa «quel tunnel che si detestava in Val di Susa ora diventa una soluzione ideale tra Scilla e Cariddi. Per completare la giravolta, manca l’ultimo passaggio: consentire che la galleria venga attraversata dai diesel euro zero».
Redazione 12 agosto 2020