INTERRIS – I giovani e il controllo anti-Covid. La pandemia come emergenza generazionale

By 20 Agosto 2020Coronavirus

Intervista a Interris.it di Vincenzo Nicolì, direttore del servizio controllo del territorio della Polizia di Stato.

“Le occasioni di svago e divertimento costituiscono le più frequenti occasioni di ‘dimenticanza‘ delle norme di sicurezza. Con particolare riferimento al distanziamento sociale e all’utilizzo della mascherina”, spiega a Interris.it Vincenzo Nicolì, direttore del servizio controllo del territorio della Polizia di Stato.

Prima di andare a dirigere al Viminale il servizio controllo del territorio, Vincenzo Nicolì è stato fino allo scorso anno il direttore della prima divisione dello Sco. Il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato che coordina le squadre mobili delle questure italiane e l’attività investigativa sulla criminalità organizzata.

Dottor Nicolì, quali sono i contesti sociali o le situazioni nelle quali sono più frequenti i rischi di assembramenti e di inosservanza delle norme anti-contagio?
“Anche le festività e gli eventi solenni possono comportare un abbassamento dei livello di guardia delle difese personali. Un esempio è costituito dai funerali nel corso dei quali in passato, anche a causa della comprensibile partecipazione emotiva, sono state registrate situazioni
importanti di contagio. Analogamente la frequentazione di luoghi pubblici o aperti al pubblico, come bar e ristoranti, nelle occasioni di svago e relax, possono essere associati a
pericolosi momenti di rilassatezza dei costumi che possono costituire delle serie minacce per la salute”.

E i giovani?

“In tale ottica, i giovani possono essere più esposti nel corso dei loro frequenti momenti associativi. Altri fattori che determinano la diffusione del contagio sono costituiti dall’appartenenza a contesti sociali disagiati, a causa di promiscuità, sovraffollamento abitativo e scarsa informazione, associati a sottovalutazione del fenomeno che si registra in quelle zone e quei territori in cui l’emergenza sanitaria non si è manifestata con particolare virulenza”.

In che modo viene favorita l’assunzione di responsabilità da parte soprattutto dei giovani. Incide più il timore della sanzione o l’informazione sui pericoli del contagio?
“Il problema del contenimento del virus non è solo un problema sanitario, ma anche sociale, per tutte le ricadute connesse, e l’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini passa anche attraverso un’attività d’informazione continua di quali sono i rischi e quali le poche semplici regole per limitarli. La previsione sanzionatoria, in termini pecuniari, si è dimostrata una valida soluzione deterrente,
specialmente per i giovani esposti anche al rischio di doversi giustificare dinanzi a genitori inconsapevoli a fronte di un processo sanzionatorio. È di tutta evidenza che
l’attività sanzionatoria costituisce l’estrema ratio ed è preferibile l’opera di sensibilizzazione e coinvolgimento che anche i mezzi di informazione, come di consueto, hanno il compito di condurre”.

Come si articola l’azione di controllo?

“Da parte nostra, si è provveduto ad aumentare il numero dei controlli, effettuati anche in orari serali e notturni nelle zone della movida. Nel solo fine settimana del ferragosto, la Polizia di Stato ha provveduto al controllo di oltre 152.000 soggetti”.

Quali lacune emergono nella popolazione riguardo alla conoscenza dei rischi della pandemia?

“Le limitate conoscenze sui rischi di un fenomeno pandemico ha determinato la diffusione di interpretazioni anche fuorvianti. L’ingente quantità d’informazioni
disponibili ha determinato significativi livelli di incertezza sui corretti comportamenti da adottare. A tal riguardo si segnala che il sito internet della Polizia di Stato ospita una sezione dedicata all’emergenza epidemiologica Covid-19 con
chiarimenti relativi alle principali problematiche connesse”.

Rispetto ai controlli immediatamente successivi al lockdown, affiora adesso tra le persone un abbassamento della soglia di attenzione?
“Il calo delle vittime e dei contagi a livello nazionale ha probabilmente contribuito ad abbassare la soglia di attenzione, complice anche il periodo estivo. Inoltre, soprattutto tra la popolazione più matura (e talvolta più ligia al rispetto delle prescrizioni), affiorano sintomi di stanchezza con il timore che gli enormi sforzi siano resi vani a fronte di condotte disinvolte. In tal senso, si registra una elevata sensibilità sull’argomento in questione
rilevabile dalle segnalazioni ricevute attraverso i diversi canali di interazione con il cittadino”.

Può farci un esempio?

“Ad esempio l’app della Polizia di Stato “YOUPOL”, che consente l’invio di messaggi ed immagini mediante smartphone e tablet, ha registrato un considerevole incremento di segnalazioni, nel periodo 1° luglio – 15 agosto, pari al +116% rispetto allo stesso periodo del 2020. Le segnalazioni per assembramenti costituiscono un volume sostanzioso delle informazioni ricevute dai cittadini insieme alle richieste di intervento per zone di spaccio, violenza domestica e bullismo”.

Come si caratterizza la vostra attività di sorveglianza in questa fase della pandemia e quali dinamiche emergono?
“Il Servizio controllo del territorio sta coordinando gli oltre 17.000 uomini degli uffici prevenzione generale e soccorso pubblico delle questure nell’attività di analisi di possibili scenari e nella rimodulazione dei moduli organizzativi ed
operativi prevedendo l’utilizzo massivo di tecnologie innovative”.

A cosa si riferisce?

“Per tale attività sono stati anche messi in campo i circa 2.000 uomini specializzati dei reparti prevenzione crimine che supportano le questure nelle zone vacanziere in controlli mirati realizzati anche mediante l’intensificazione di posti di blocco e controllo che hanno permesso l’individuazione e la successiva denuncia di persone positive che avevano violato l’obbligo di quarantena. Sono inoltre previsti controlli mirati a verificare la violazione dei provvedimenti di quarantena. Nel ponte di ferragosto 171 persone sono state complessivamente sanzionate dalle forze di polizia per la violazione delle misure di contenimento. Nello stesso periodo gli esercizi commerciali controllati sono stati oltre 18.000, di cui 56 oggetto di sanzioni pecuniarie e 15 di provvedimento di chiusura”.

Giacomo Galeazzi

Agosto 20, 2020

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