MENZOGNE CONTRO IL CRISTIANESIMO (1) – La storicità dei Vangeli

By 11 Settembre 2020Pillole di saggezza

INTRODUZIONE

Nella seconda settimana del mese esamineremo alcune menzogne contro il cristianesimo, e i più, privi di conoscenza, senso critico e voglia di approfondire, di studiare e di ricercare, le accettano come “oro colato”. Falsificazioni mirate, alterazioni grottesche,  storie dell’orrore gonfiate, la presentazione dei papi come criminali e della Chiesa strumento di oppressione e di intolleranza fanno audience.

Ricorda lo storico e giornalista tedesco Michael Hesemann, nel testo “Contro la Chiesa. Miti, leggende nere e bugie” (Edizioni San Paolo -Milano, 2009) che vi invito a leggere: “Raccontare le leggende nere della Chiesa cattolica, le storie dei suoi ‘oscurantisti’, conviene, è quasi una garanzia di alte tirature, di successo”. In pratica esiste una vera e propria industria culturale e commerciale che ha come motto: “la Chiesa è sempre colpevole”, anche quando i fatti affermano esattamente il contrario.

E noi vogliamo smontare queste menzogne con i “fatti”, mediante video di esperti e con la lettura dei testi di Hesemann e di Rodney Stark:  “False testimonianze. Come smacherare alcuni secoli di storia anticattolica” (Edizione Lindau – Torino).

1.STORICITA’ DEI VANGELI

I Vangeli, oltre che essere pregevoli capolavori letterari e testi di eccezionale levatura spirituale e morale, per il cristiano sono la massima “guida religiosa”, per questo affermava il cardinale Carlo Maria Martini: “La lettura dei Vangeli deve trasformarsi in una scuola di vita poiché l’aver sperimentato personalmente Gesù come il Salvatore e il liberatore cambia inevitabilmente la mia vita, i miei giudizi, i miei criteri, e Lui diventa la confessione pratica e vissuta nelle mie scelte quotidiane. Lui che é il Signore della mia storia e della storia di tutti gli uomini, Lui che é il Signore del mondo”  (Dio educa il suo popolo).

Ma, contemporaneamente, i Vangeli sono di grande interesse anche per l’ateo o l’agnostico dovendo quotidianamente confrontarsi con il Signore Gesù ammirando le bellezze artistiche delle  chiese, udendo il suono delle campane, attraversando piazze e vie dedicate a un santo, seguendo il calendario… Inoltre, è impossibile, ignorando il Vangelo, comprendere pure parzialmente la storia, la filosofia, la letteratura e l’arte impregnati del pensiero cristiano.

I Vangeli narrano la vita di Gesù Cristo, quell’Uomo-Dio che visse 33 anni nel ristretto territorio della Palestina e modificò la storia e, dopo duemila anni, un miliardo e mezzo di persone in tutto il mondo lo reputano ancora una bussola di riferimento e un’ancora di speranza. I Vangeli tramandatici dalla tradizione sono quattro, ricordati con i nomi di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. I primi tre sono qualificati “sinottici” possedendo un’identica struttura e un analogo piano narrativo che consente di leggerli parallelamente. Quello di Giovanni possiede invece una struttura propria. Ogni evangelista lo propone a una particolare comunità cristiana primitiva, perciò è una risposta alle criticità presenti nei vari contesti. Matteo e Giovanni furono presenti alla predicazione di Gesù; Marco e Luca, pur non avendolo conosciuto personalmente, hanno vissuto nella prima comunità cristiana di Gerusalemme fin dalla sua fondazione. Marco era l’interprete di Pietro e Luca il medico di Paolo; ed entrambi li accompagnarono nelle tappe della predicazione iniziale.

Ma, a tutti non piace la nobiltà, la magnitudine, la profondità e la grandezza di questi testi e quindi tentano screditarli, denigrarli, infamarli soprattutto riguardo la storicità e inducendo il dubbio della manipolazione con evidenti menzogne come affermato da Hesemann. “La peggior bugia sulla Chiesa primitiva e la sua tradizione è affermare che i Vangeli sono stati manipolati. Niente può essere più lontano dalla verità. Ogni volta che un nuovo frammento di una copia originaria del II o del III terzo secolo dei quattro Vangeli canonici è stata rinvenuta, gli esperti sono rimasti stupiti dal fatto che vi hanno trovato meno variazioni rispetto al testo già conosciuto. I Vangeli sono i testi dell’antichità meglio conservati: nessun autore antico ha una tradizione migliore. La maggior parte dei lavori dei classici greci e romani, scrittori, storici o filosofi, sono conservati in traduzioni arabe dei primi secoli del Medioevo o in copie conservate nei monasteri medievali, scritti forse un migliaio di anni dopo. Nel caso dei Vangeli, meno di un secolo separa i loro autori dai manoscritti più antichi”.

Questo pensiero è sviluppato con semplicità ma contemporaneamente con profondità nel video che proponiamo del giornalista laico: Andrea Tornielli .

Buon Ascolto

Don Gian Maria Comolli

Un avvertenza.

La visione dei video ci chiederà del tempo. D’altra parte è impossibile approfondire un argomento in pochi minuti poiché ricercare la verità richiede sempre impegno, pazienza e costanza.