Chi salva Emma Bonino dalla dipendenza nei confronti del Pd? Chi è il cavaliere senza macchia che arriva col cavallo bianco di un simbolo disponibile, utile a evitare di raccogliere le firme per la presentazione delle liste? Ma non c’è dubbio: il grande navigatore Tabacci, democristiano doc ma capace di correre per la premiership del Pd, inserendosi nella sfida tra Bersani e Renzi.
Il Pd, che credeva di avere la situazione in pugno, ci resta male ma cerca di nascondere il disappunto: ora non solo la Bonino potrà contrattare posti e poltrone al rialzo, ma da tutta la polemica ha ricavato una bella pubblicità, tenendo per alcuni giorni le prime pagine dei giornali.
Tabacci sorride, Bonino anche: in questo scambio di favori la coerenza non esiste, né per l’uno né per l’altra, mentre il povero Dellai, che sarebbe il capogruppo di Democrazia solidale, il gruppo parlamentare a cui appartiene Tabacci, non maschera lo sconcerto, dichiarando di “avere appreso la cosa in diretta tv”. Nemmeno una telefonata di cortesia, a quel che sembra.
Ma la coerenza non serve a chi ha dalla propria parte i giornaloni e i tiggì, che esaltano la “strana coppia” e prendono per buone le motivazioni fornite: generosità, un regalo a tutti gli italiani, un servizio alla democrazia, e chi più ne ha più ne metta. Come non crederci?
Elena De Giorgio
L’Occidentale, 5 gennaio 2018