“L’Anticristo” è il soggetto del testo: “I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo”, l’ultimo libro del filosofo e teologo russo Vladimir Sergeevic Solovev scritto poco prima della morte nel 1900. Nel testo Solovev ha descritto il secolo XX come l’epoca delle ultime grandi guerre, delle discordie intestine e delle rivoluzioni, ma anche il tempo in cui la vecchia strutturazione in nazioni separate scomparirà quali dappertutto per dare vita all’ “Unione degli Stati Uniti d’Europa”. Quali caratteristiche avrà l’Anticristo? Sarà un convinto spiritualista ma che non nomina mai Cristo essendo totalmente centrato su se stesso, un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante e un’ animalista. Come si conclude il romanzo? L’Anticristo convince l quasi totalità dei cristiani ad eccezione di un gruppetto di cattolici, di ortodossi e di protestanti che raggiungeranno l’ecumenismo della verità, radunandosi in una unica Chiesa, e riconoscendo il primato di Pietro.
Interessante per comprendere l’attualità di questo personaggio è il pensiero del cardinale Giacomo Biffi che lo descrive nel testo: “Pinocchio, Peppone, l’Anticristo e altre divagazioni” (edizione Cantagalli) e nei video che proponiamo.
Perché attuale? Scrive Biffi: “Soloviev preannunziò con antiveggente lucidità la grande crisi che ha colpito il cristianesimo negli ultimi decenni del Novecento”. E, più in particolare, Biffi vede nella figura dell’Anticristo: “l’emblema della religiosità confusa ed ambigua del tempo che oggi stiamo vivendo”; delineati e criticati il “cristianesimo dei valori”, l’enfatizzazione delle “aperture”, l’ossessione del “dialogo” a qualunque prezzo”. E conclude: “dove pare che resti poco della persona unica e inconfrontabile del Figlio di Dio crocifisso per noi, risorto, oggi vivo. È la situazione che don Divo Barsotti ha denunciato con una frase tremenda e tremendamente vera, quando ha detto che ai nostri giorni nel mondo cattolico Gesù Cristo troppo spesso è solo una scusa per parlare d’altro”.
IL PENSIERO DEL CARDINALE GIACOMO BIFFI