Bono, cantante degli U2, non ha mai fatto mistero della sua fede cattolica. Se prima la si intuiva dai testi profondamente spirituali, ultimamente il suo amore per Gesù e per la religione cattolica traspaiono sempre più spesso nelle interviste che di volta in volta rilascia.
Si tratta di contributi importanti in un’epoca in cui la Chiesa attraversa una grossa crisi di consensi ed ha vitale bisogno di persone in grado di proporre se stessi come esempio e testimonianza.
1) Nel libro “Bono on Bono”, ad esempio, il popolare cantante colloquia con Michka Assayas riguardo il rapporto che legava l’uomo a Dio nell’Antico Testamento: un rapporto verticale, dove il culto e lo stupore segnavano le distanze tra terra e cielo. Nel Nuovo Testamento, invece, Bono afferma di sentire il rapporto tra l’umanità e Gesù come un rapporto orizzontale, grazie alla maggiore familiarità con la figura di Cristo.
2) Anche in altre interviste Bono si sofferma su Gesù, affermando che chiunque si fosse proclamato Messia, in qualsiasi epoca sarebbe stato considerato un folle, e non avrebbe avuto alcuna speranza di coinvolgere milioni di persone per 2000 anni. Ammenochè non fosse davvero il Figlio di Dio. Gesù evidentemente lo era. Queste le sue parole: “Non penso che sia facile liquidarla dicendo ‘un grande pensatore’ o ‘un grande filosofo’. Diceva di essere il Messia ed è stato crocifisso. È stato messo in croce perché diceva di essere il Figlio di Dio. Dal mio punto di vista, o era il Figlio di Dio o era pazzo“
3) Parlando di un musicista blues Bono cerca analogie tra il blues e i Salmi, entrambi legati al mondo della preghiera, dello slancio sincero verso Dio, ed a proposito di onestà, ricorda come Dio sia certamente più interessato a come siamo, che a come vorremmo essere.
4) In un’altra intervista non perdona ai cristiani proprio questa mancanza di onestà, e tra i cristiani contempla ovviamente se stesso.
5) Sulla preghiera torna in un’altra dichiarazione, in cui rivela l’abitudine che si è creata nella sua famiglia, di riunirsi su un grande letto, leggere insieme le Sacre Scritture, e poi pregare insieme. Un modo per conversare con Dio e conoscere la Verità.
6) Oltre a pregare in famiglia, Bono prega nei luoghi di culto. Per lui non fa differenza, perché ricerca la preghiera e la vita laddove gli si presentano, che sia in casa, in chiesa, o per strada.
7) Concludiamo con un’altra riflessione tratta dal libro “Bono on Bono”: il fatto che Cristo si sia immolato per noi ha fatto sì che potessimo sperare nella vita eterna. Cosa abbiamo fatto per meritarlo?
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