IL GIORNALE – Covid, Bassetti: “Ospedali al collasso per colpa del panico”

By 9 Novembre 2020Coronavirus

L’infettivologo Matteo Bassetti ha spiegato che non sono i malati ma il “panico e la paura di finire intubato” che mandano in crisi il sistema sanitario.

Quello della comunicazione è stato finora il più grande errore compiuto dal governo anche nel corso di questa seconda ondata di Covid-19.

Di questo ne è certo Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, che in una intervista rilasciata a Libero ne ha spiegato il perché. Il motivo è tutto legato al terrore originato dal modo di trasmettere le notizie riguardanti l’epidemia. “La comunicazione è stata sbagliata. Terrorizzare le persone può aiutare a farle stare in casa, ma a livello ospedaliero gestire una popolazione nel panico genera solo caos”, ha sottolineato il professore. Bassetti ha spiegato che se oggi le strutture sanitarie si trovano in una situazione difficile è anche perché “sono assediate da migliaia di persone asintomatiche o poco sintomatiche che si potrebbero tranquillamente curare a casa e che invece prendono d’assalto i pronto soccorso, intasano i centralini degli ospedali, fanno perdere tempo ai medici”.

L’infettivologo afferma, poi, che la colpa non la si può attribuire ai cittadini. Le persone sono state “spaventate dalle istituzioni che avrebbero invece dovuto tranquillizzarle”. Bassetti non nasconde che quello del coronavirus sia un problema allo stesso tempo dichiara che il Covid “è stato ingigantito”. Per il professore sono il “panico e la paura di finire intubato che fa esplodere il Sistema sanitario e non i malati”. L’emergenza provocata dall’epidemia a sua volta causa un altro problema: i pazienti che ne hanno bisogno non riescono ad avere assistenza: “Se ricevo cento telefonate al giorno da chi non sta male, come curo i malati veri?”, si è chiesto l’infettivologo.

Per Bassetti vi era una strada da seguire per evitare il panico: “Andava detto che il Corona sta facendo danni enormi ma che la maggioranza dei positivi è asintomatica o poco sintomatica e che il virus ha una letalità inferiore all’1% e fa male soprattutto a pazienti anziani e con la salute già compromessa“. Casi gravi, a volte mortali, in alcuni casi si registrano anche tra i giovani. Anche per questo, evidenzia Bassetti, c’è una spiegazione. L’infettivologo ha spiegato che il Covid “è una brutta infezione” e concorrono tanti fattori tra cui “la genetica, le condizioni di salute, lo stato delle difese immunitarie nel momento del contagio, la carica virale introiettata”. Il professore, però, ha ricordato che già prima della comparsa del coronavirus la polmonite contratta fuori dall’ospedale “era la quinta causa di morte nel mondo, e uccideva anche cinquantenni e bambini”.

Gabriele Laganà

09/11/2020

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