Avevamo già affrontato i danni di un approccio politico-sanitario che fa dei decessi da coronavirsus un particolare che diventa il tutto. Oltre alla mancanza di lavoro, di latte per un numero crescente di bambini anche italiani, di consumo di droga e di aumento di altre dipendenze, i numeri internazionali parlavano di una emergenza di salute mentale ancor più grave dell’epidemia, che però non compare in testa ai grandi media. Ora stanno emergendo anche i dati sui suicidi, in crescita fra i più giovani e le cifre che parlano un’intera generazione sacrificata, anche perché già in crisi ben prima dell’avvento del virus cinese.