L’obiettivo, però, resta lo stesso: manifestare pacificamente contro l’aborto e in difesa del diritto a nascere
In tempi di Covid-19 anche l’annuale Marcia per la vita di Washington, in programma oggi, 29 gennaio, cambia formato. Preoccupati per le possibili conseguenze della pandemia e anche a causa delle maggiori misure di sicurezza nella capitale Usa causate dall’assalto al Congresso dello scorso 6 gennaio, gli organizzatori hanno infatti pensato a un evento virtuale.
L’obiettivo, però, resta lo stesso: manifestare pacificamente contro l’aborto e in difesa del diritto alla vita. La novena di preparazione alla marcia è iniziata il 21 gennaio: le diocesi di tutti gli Stati Uniti hanno quindi trasmesso per l’intera settimana Messe, Rosari e altre funzioni religiose. Oggi, giorno di chiusura, i partecipanti potranno seguire l’evento virtuale sul sito www.marchforlife.org.
Da sempre, la marcia ha luogo a gennaio nei giorni che coincidono con l’anniversario della sentenza della Corte Suprema Roe vs. Wade, che nel 1973 legalizzò l’aborto negli Stati Uniti. Un anno fa Donald Trump – che un tempo si dichiarava pro-choice – fu il primo presidente Usa a intervenire di persona all’evento, davanti a 100mila persone confluite sul Mall di Washington, , l’enorme distesa che unisce il Campidoglio al monumento a Lincoln. Dal podio, il repubblicano accusò i democratici di aver fatte loro «le posizioni abortiste più radicali ed estreme mai viste in questo Paese da secoli, sostenendo il diritto di abortire con denaro pubblico fino al momento della nascita». Trump ricordò i suoi gesti concreti per proteggere i nascituri: la messa al bando dei finanziamenti americani per le Ong che praticano o promuovono l’aborto nel mondo, la cosiddetta Mexico City policy, e il divieto di erogazione di fondi pubblici per l’aborto negli Usa.
Prima di Trump, Ronald Reagan inviò suoi messaggi di saluto ai partecipanti di quattro edizioni della Marcia, dal 1985 al 1988, invitando a «riconoscere la realtà della vita prima della nascita e la realtà della morte per aborto». Lo stesso George W. Bush si era rivolto alla Marcia per la vita, ringraziando i partecipanti per la «devozione ad una causa tanto nobile». Nei suoi due mandati alla Casa Bianca, Barack Obama ha apertamente sostenuto il «diritto di scelta» delle donne sull’interruzione di gravidanza e i partecipanti alla Marcia per la vita, in quegli anni, più volte si sono rivolti all’allora presidente chiedendo di essere ascoltati. Ora c’è attesa per capire come si muoverà sul fronte dell’aborto il cattolico (ma a favore della libertà di scelta) Joe Biden, anche se il democratico sembra intenzionato, come minimo, a revocare la Mexico City policy e quindi a ripristinare i contestati e discutibili finanziamenti per la cosiddetta «salute riproduttiva».
Paolo M. Alfieri
29 gennaio 2021
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/marcia-per-la-vita-virtuale-stati-uniti-usa