Le reti sociali servono a molte cose positive, ma anche a innumerevoli cose negative, come generare tendenze inutili che possono essere perfino pericolose per la vita. Le sfide sono di moda da quando la Ice Bucket Challenge è diventata una tendenza mondiale.
L’iniziativa aveva almeno l’intenzione di raccogliere fondi per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, nota anche come malattia di Lou Gehrig, e ha finito per raccogliere oltre 115 milioni di dollari.
Poi è arrivata la tendenza a gettare una bottiglia di plastica parzialmente piena d’acqua cercando di far sì che cadesse in posizione verticale, che ha coinvolto migliaia di bambini negli Stati Uniti e in altri luoghi del mondo, con il conseguente malumore dei genitori.
La sfida di oggi, la Tide Pod Challenge, può essere però molto pericolosa, perché implica di mordere una capsula di detersivo di qualsiasi marca sputandone o ingerendone il contenuto.
Un’idea assurda, diventata un “trending topic” per un motivo misterioso.
Quello che invece non è un mistero è il fatto che le reti sociali, fortunatamente, stanno già mettendo un freno a questo gioco stupido, che può provocare gravissimi danni a chi ingerisce il prodotto della “sfida della capsula di detersivo”.
YouTube e Facebook hanno promesso di eliminare i video che diffondono la sfida, e l’impresa Tide negli Stati Uniti ha contrattato la stella della squadra di football dei New England Patriots Rob Gronkowski per scoraggiare la partecipazione a questa sfida tanto sciocca.
Pericolo di morte
L’allarme è scattato perché solo nei primi 15 giorni del 2018 l’Associazione Statunitense dei Centri di Controllo delle Intossicazioni (AAPCC, dalle iniziali in inglese) ha ricevuto 39 rapporti di adolescenti esposti a questa “sfida”, mentre in tutto il 2017 ha affrontato solo 53 casi.
In un recente comunicato stampa, la AAPCC ha messo in guardia “energicamente le persone sui pericoli di usare capsule di detersivo diverse da quelle previste” e ha raccomandato “un immagazzinamento adeguato per ridurre le possibilità di esposizione potenzialmente nociva a questi prodotti”.
Nel bollettino si segnala che la tendenza recente tra gli adolescenti di ingerire il contenuto delle capsule e caricare video relativi su varie piattaforme di Internet, inclusi siti web per condividere vido, reti sociali e blog, “ha suscitato una grande preoccupazione nei centri di controllo dell’avvelenamento”.
Stephen Kaminski, direttore esecutivo dell’AAPCC, ha affermato nel suddetto bollettino stampa che “l’uso indebito e intenzionale di questi prodotti rappresenta una minaccia reale per la salute delle persone. Abbiamo constatato un notevole aumento dell’uso di capsule di detersivo tra gli adolescenti dopo che questi video sono stati inseriti” e sono diventati “virali”.
“Le conseguenze per la salute derivanti dall’utilizzo improprio possono essere gravi. Gli effetti potenziali conosciuti includono convulsioni, edema polmonare, blocco respiratorio, coma e perfino la morte”, si legge nel comunicato dell’organizzazione statunitense.
Lo capiranno quei bambini e quegli adolescenti che vedono in queste “sfide” un segno di ribellione nei confronti del mondo? Non si sa, come non si sa nemmeno se si tratti davvero di un segno di ribellione o una semplice espressione di noia.
Jaime Septien
Aleteia, 25 gennaio 2018