Musica. Emma Marrone: “Sono cresciuta, canto contro la fragilità e il cyberbullismo”

By 25 Gennaio 2018Testimoni

E’ uscito il 26 gennaio l’album della maturità della cantante, “Essere qui”. «Dietro l’aria da dura sono insicura. La forza delle donne? Mia madre, esempio di onestà e sincerità». «Sarà che ho 33 anni come Gesù Cristo, ma ho finalmente trovato l’equilibrio. Dietro questo aspetto duro, io sono una insicura». Ha parlato col cuore in mano Emma Marrone, che non ha mai nascosto di essere credente, alla presentazione alla stampa milanese del suo nuovo album “Essere qui”.

Undici belle tracce affidate, sempre sotto la supervisione stretta della cantante pugliese, ad autori come Roberto Casalino, Giovanni Caccamo, Amara e Giuliano Sangiorgi. Brani che aiutano Emma a tracciare un ritratto più intimo di sé, attraverso un modo di affrontare un misto di generi blues, rock, pop attraverso sfumature più mature e sofferte nell’interpretazione. «In questo disco ho perdonato la parte più fragile di me, ho imparato ad accettare cose che preferivo non vedere: mi racconto nella forma più onesta e sincera che conosco – ha confessato la cantante – Fermarmi per un po’ mi ha dato la possibilità di ascoltarmi di più: mi mancava la fiducia in me stessa, ora vedo più luce».

Il brano manifesto del nuovo corso è L’isola, dove un suono contemporaneo e una voce più dolce invitano a uscire dall’isolamento dei nostri giorni, che appare anche nel brano Mi parli piano. E non manca anche un inno contro il cyberbullismo, Malelingue. «Nel mio piccolo vorrei dare una spinta ai ragazzi vittima di questo fenomeno – aggiunge la cantante – . La cosa migliore è reagire col sorriso e con l’indifferenza». Più matura anche grazie a una gavetta «che per me non è mai finita», e a prove difficili nella vita come il cancro affrontato e superato da giovanissima, Emma continua ad essere un riferimento musicale di forza femminile per tante sue coetanee, cosa che ribadisce ne Le ragazze, Coraggio, Sorrido lo stesso. «Io un esempio di forza per le donne? – si chiede – È una grande responsabilità, ma la mia educazione arriva da mia madre, una grande donna. Lei è il mio esempio di onestà, rispetto dell’altro e sincerità.». In un momento in cui si parla molto di violenza sulle donne e molestie, Emma si svela: «Ci sono ambienti ancora sessisti nella musica italiana, per cui mi trinceravo dietro al chiodo di pelle nera per acquistare credibilità di musicista. Oggi ho fatto pace con la mia femminilità. Mi piace quando le donne in primis sono solidali fra loro, non mi piace quando invece non si impegnano. Il modo migliore per convincere gli uomini a supportarci è raccontare con sincerità quello che siamo».

Con la co-produzione di Luca Mattioni, Emma ha dalla sua parte una serie di strumentisti illustri tra cui Paul Turner dei Jamiroquai, Ninja dei Subsonica e Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion. Essere qui sarà presentato dal vivo in un tour che a maggio porterà Emma in sette palasport: il 16 al Pala Lottomatica di Roma, il 18 al Mediolanum Forum di Assago (Milano), il 19 al Pala Alpitour di Torino, il 21 alla Kioene Arena di Padova, il 23 al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 26 al Pal’Art Hotel di Acireale (Catania) e infine il 28 al Pala Partenope di Napoli.

Angela Calvini
Avvenire.it, 25 gennaio 2018