Negli Usa, dove il 10% della popolazione è immunizzata, i vaccinati possono incontrarsi tra loro senza mascherina o visitare famiglie non ancora vaccinate a patto che non siano presenti persone ad alto rischio di malattia Covid-19.Attenzione, è vero che i vaccinati sono altamente protetti dalla malattia grave ma è bene ricordare che i vaccini non sono efficaci al 100%: ci sarà sempre un numero non trascurabile di persone che seppur vaccinate si ammalerà in modo leggero o asintomatico (proprio come accade con il vaccino dell’influenza) e quindi manterranno la capacità di infettare
L’8 marzo scorso i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno pubblicato le linee guida tanto attese su cosa possono fare le persone completamente vaccinate, cioé a partire da due settimane dopo la seconda dose (o dopo una dose se utilizzato il vaccino Johnson&Johnson appena approvato negli Usa). Queste persone potranno finalmente cominciare a socializzare in sicurezza in casa anche con altre famiglie al di fuori della loro bolla. Ma ci sono criteri molto precisi da seguire per poterlo fare in sicurezza.
La visita (senza mascherina) a persone vaccinate
L’attesa di due settimane dopo l’ultima (o unica dose di vaccino) è motivata dal fatto che ci vogliono un paio di settimane affinché l’organismo produca una elevata quantità di anticorpi neutralizzanti pronti ad affrontare il virus. Passato questo periodo di «preparazione» le persone vaccinate possono restare con relativa tranquillità all’interno di ambienti chiusi, anche senza indossare la mascherina o mantenere il distanziamento in compagnia di altre persone anch’esse vaccinate. Il rischio che individui immunizzati possano contagiarsi tra di loro è minimo, e ancor meno che si ammalino.
La visita a chi ancora non è stato vaccinato
Gli scienziati non sanno ancora se le persone vaccinate possono trasmettere Sars-CoV-2 a persone non vaccinate e quindi ancora suscettibili. Per questo motivo i CDC raccomandano alle persone vaccinate di valutare il rischio di malattia seria tra coloro che ancora non hanno ricevuto il vaccino, prima di organizzare un ritrovo. In generale è abbastanza sicuro socializzare in casa con un’altra famiglia non ancora vaccinata solo se non ci sono membri a rischio Covid grave come obesi, ipertesi, cardiopatici, diabetici, pazienti con malattie croniche respiratorie. Se nel gruppo ci sono persone non ancora vaccinate ma ad alto rischio è bene mantenere sempre le stesse precauzioni: indossare le mascherine, mantenere le distanze e possibilmente rimanere all’aperto o in un ambiente ventilato.
Calcolo del rischio
Attenzione, è vero che i vaccinati sono altamente protetti dalla malattia grave ma è bene ricordare che i vaccini non sono efficaci al 100%: ci sarà sempre un numero non trascurabile di persone che seppur vaccinate si ammalerà in modo leggero o asintomatico (proprio come accade con il vaccino dell’influenza) e quindi manterranno la capacità di infettare. Che cosa vuol dire? «Significa che da 5 a 10 persone su 100, anche se vaccinate, potranno contrarre il virus, seppur senza ammalarsi in forma grave. Si tratta di una percentuale non piccola, che sale con vaccini meno efficaci» chiarisce Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano. Per questo il calcolo del rischio deve essere ben valutato, tenendo conto che è vero che sono gli anziani e i soggetti con patologie a rischiare la malattia grave, ma abbiamo visto che in ospedale e in terapia intensiva ci sono finiti anche giovani, atletici e sani.
L’efficacia e la copertura dei vaccini
Deve essere chiaro che non esiste al momento una situazione sociale priva di rischi. Come detto anche le persone vaccinate possono sviluppare ancora Covid-19 prima di tutto perché la copertura non è totale e poi perché si è visto che i vaccini in commercio pur mantenendo elevata capacità neutralizzante sono meno efficaci contro le varianti brasiliana e sudafricana. Inoltre al momento non sappiamo neppure quanto duri l’immunità dopo la malattia (si stima 6-8 mesi) e dopo il vaccino (è trascorso ancora troppo poco tempo dall’inizio dei trial) ma si suppone una protezione di almeno un anno, dopo di ché saranno probabilmente necessari richiami (in particolare sulle varianti più preoccupanti). I Cdc hanno chiarito che in caso di contatto con persona positiva i vaccinati non vanno messi in quarantena, ma se iniziano a sospettare di avere il Covid e manifestano sintomi devono isolarsi e sottoporsi a tampone.
I luoghi pubblici
Non è ancora sicuro, neppure per i vaccinati, abbandonare totalmente tutte le precauzioni. Durante gli incontri tra più famiglie o in raduni più numerosi i Cdc raccomandano ancora l’uso della mascherina e il distanziamento. Anche negli ambienti pubblici come bar, ristoranti, mezzi pubblici restano in vigore queste precauzioni.
Che cosa succede in Gran Bretagna
Negli Stati Uniti al momento è stata vaccinata circa il 9,5% della popolazione. Le indicazioni dei Cdc non sono un «libera tutti» tuttavia rappresentano una boccata di speranza dopo mesi di lockdown. Anche nel Regno Unito dove è stata già vaccinata il 30% della popolazione (il 40% degli adulti) sono state pensate quattro tappe per uscire dal tunnel: hanno riaperto le scuole e gli ospiti delle residenze per anziani, isolati ormai da un anno, potranno finalmente ricevere un visitatore designato; dal 12 aprile riapriranno negozi, parrucchieri e ristoranti all’aperto; dal 17 maggio gli hotel e tutti i ristoranti; e infine il 21 giugno ci sarà il «liberi tutti».
- Quando tutto il mondo sarà vaccinato il virus sparirà?
La campagna vaccinale in Italia
E in Italia? Le vaccinazioni proseguono a rilento: solo il 2,8% della popolazione è stata completamente vaccinata, per mancanza di materia prima ma anche per carenze organizzative in alcune regioni. Purtroppo siamo ancora molto lontani da obiettivi vaccinali accettabili che possano permettere un allentamento delle restrizioni. I vaccinati sono per lo più medici e operatori sanitari, residenti nelle Rsa e una parte di over 80, ma per poter beneficiare di maggiori libertà è necessario una ben più larga fascia di popolazione venga immunizzata.
Cristina Marrone
Corriere della Sera
11 Marzo 2021