Il Convegno che si aprirà la prossima settimana organizzato dall’Ufficio Nazionale della Pastorale della Salute (nel home page trovate il programma e le modalità per seguirlo) ha originato nei lettori di questo sito in alcuni interrogativi a cui cercheremo di rispondere: cos’è la Pastorale della Salute? Di quali settori si occupa? Con quali metodologie? Cosa propone?
Ogni anno, milioni di persone, oltrepassano le portinerie degli ospedali da pazienti o come parenti dei malati, e nelle strutture sanitarie vivono alcuni degli eventi più significativi dell’esistenza dal parto al decesso. Altre migliaia di malati sono presenti sul territorio, cioè presso le loro abitazioni. Troviamo, inoltre, una moltitudine di persone che operano nelle strutture socio-assistenziali come medici, ricercatori, psicologi, infermieri, amministrativi, tecnici e volontari… La Pastorale della Salute si occupa di loro, abbracciando un settore vasto e variegato nella sua complessa articolazione, riguardando la salute e la malattia, l’ospedale e il territorio, la cura e l’assistenza, la ricerca e la sperimentazione, le politiche sanitarie e l’equa allocazione delle risorse, l’educazione alla salute, la prevenzione e la qualità della vita. “E’ a questo mondo della sanità, caratterizzato da luci ed ombre, che la Chiesa, in forza della sua missione, è chiamata ad aprirsi, animata da speranza, da spirito di collaborazione e dalla volontà di rendere un contributo essenziale alla salvezza dell’uomo” (Consulta Nazionale CEI per la Pastorale della Sanità, La Pastorale della Salute nella Chiesa Italiana, 1989, 12). Dunque, la Pastorale della Salute è “la presenza e l’azione della Chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono e a quanti ne prendono cura” (19) e indica alcuni percorsi affinché la Chiesa prosegua l’azione guaritrice di Cristo nella sanità attuale, a servizio della vita, ponendosi a fianco della medicina e dell’assistenza per umanizzarla, fornendo risposte ai quesiti esistenziali sulla sofferenza, sul dolore e sulla morte. La Pastorale della Salute ha alle spalle una lunga storia costituita dal vissuto di carità dei cristiani di tutte le epoche ed è guidata oggi da alcuni testi del Magistero, in particolare dalla Nota della Consulta Nazionale CEI per la Pastorale della Sanità, La Pastorale della Salute nella Chiesa Italiana (1989) e dal Documento della Commissione Episcopale per il Servizio della Carità e della Salute, Predicate il Vangelo e curate i malati. La comunità cristiana e la pastorale della salute, (2006).
Per comprendere la tipologia di pastorale da realizzare “è opportuno evidenziare l’attuale modello di società, rimarcando che per situarsi in termini esatti di fronte al mondo della salute occorre assumere un atteggiamento che porti a considerarlo nel più ampio contesto della società e della cultura in essa dominante, e a ritenerlo uno dei luoghi più significativi dove cogliere la trama culturale del nostro tempo. Infatti, come suggeriva Albert Camus, non sono i medici ma è la società a essere giudicata dal modo in cui in essa si soffre e si muore. Con queste parole, lo scrittore francese intendeva dire che il comportamento degli operatori sanitari nell’assistenza, prima che in ognuna delle persone trova le sue radici nella cultura e nella politica della società in cui essi lavorano” (A. Brusco – S. Pintor, Sulle orme di Cristo medico. Manuale di teologia pastorale sanitaria, Dehoniane 1999, 59-60). Dalla società, trasferendoci alla sanità, costatiamo che il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi decenni ha allontanato la cura e, di conseguenza gli operatori sanitari, dalle esigenze del malato, svuotando le professioni sanitarie degli ideali filantropici, vanto della medicina ippocratica. Inoltre, nelle normative che governano la sanità, è evidente l’ottica aziendalista con una progressiva riduzione delle risorse, i cui effetti negativi abbiamo potuto constatare in questi mesi di pandemia. Anche il concetto di salute ha acquisito, anche se totalmente scordato da chi ha gestito Covid 19, nuove connotazioni abbracciando le molteplici dimensioni dell’uomo, superando la sfera strettamente organica per abbracciare quella psico-somatica, come ricordato nell’antichità da Giovenale: “mens sana in corpore sano”.
Concludendo, evidenziamo sinteticamente alcuni elementi caratterizzanti questa pastorale:
-è prolungamento dell’azione sanante di Cristo;
-è finalizzata all’evangelizzazione e alla costruzione del Regno di Dio;
-è missione di tutta la comunità cristiana;
-si attiva con la parola e con l’azione caritativa in un specifico contesto storico e culturale come risposta alle esigenze del mondo della salute.
Il cardinale F. Montenegro nell’introduzione al Documento del 2006, scriveva: “Dare attuazione convincente al comando di Gesù che mandò i suoi discepoli ‘ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi’ (Lc. 9,2), è oggi una fra le più urgenti forme di evangelizzazione” (pg. 5). E, contemplando “il modello esemplare del Signore Gesù” che ha guarito ma soprattutto incontrato molteplici malati, cogliamo l’incoraggiamento per comprendere e valorizzare l’azione della Chiesa nel “pianeta sanità”.
don Gian Maria Comolli
APPROFONDIMENTI
G.M. Comolli, Compendio di Pastorale della Salute, Tutto esordisce con il Vangelo…, Editoriali Romani 2018, pp. 400, Euro 25,00
CONOSCILO MEGLIO
G.M.Comolli, Appunti di Pastorale della Salute per Diaconi Permanente e Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica, Youcanprint 2018, pg. 94, Euro 9,00
CONOSCILO MEGLIO